Vena del Gesso romagnola: sentiero 705
Anello che segue il sentiero 705 attraverso il Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola in un susseguirsi di saliscendi collinare a fianco e sopra la dorsale che caratterizza questa parte di Appennino bolognese e ravennate.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
SINTESI DESCRIZIONE:
Dal cimitero di Borgo Tossignano si sale, sfiorandolo, al più antico paese di Tossignano, completamente distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Si procede con lunghi saliscendi presso la bastionata gessosa che caratterizza la zona.
Raggiunto il Passo della Pré si continua percorrendo la cresta della Riva di San Biagio da cui si gode una bella vista sulle colline circostanti.
Ancora in saliscendi si perviene alla sommità del Monte del Casino (q. 474 m.) per poi arrivare al Rifugio speleologico Cà Budrio.
Superato Monte Moccia riprendono i panoramici saliscendi toccando una serie di cucuzzoli con qualche tratto esposto.
Giunti a Sasso Letroso, con la chiesetta di San Benedetto, si inizia il ritorno che avviene sul meno pendente versante opposto della bastionata rocciosa con tratti dentro e fuori dal bosco.
Nei pressi di Cà Budrio si tocca il percorso dell’andata per abbandonarlo immediatamente.
Si oltrepassa la località Le Banzole dove si trovano, completamente immerse nella vegetazione, le rovine dell’imponente casa padronale di inizio Ottocento, delle abitazioni dei braccianti, di una cappella privata e di altri edifici agricoli.
Con un’ultima sezione pianeggiante si ritorna al punto di partenza.
DESCRIZIONE COMPLETA:
Borgo Tossignano. Imboccata la strada per Tossignano, lascio l’auto a fianco del cimitero (q. 113 m. circa) posto appena fuori da Borgo poi, zaino in spalla, inizio ad incamminarmi in salita lungo l’asfalto.
Entro nel territorio del Parco della Vena del Gesso Romagnola.
Seguendo i segni bianco-rossi del tracciato 705 del CAI, in questo tratto coincidente con il Cammino di Sant’Antonio, salgo tagliando i tornanti della strada.
Con un’ultima porzione (Strada delle Selciate) a fianco di grossi blocchi di roccia, pervengo al Parcheggio della Quercia (q. 255 m. circa) posto all’estremità meridionale di Tossignano, antico agglomerato completamente distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale. Qui il tronco mozzato e scolpito di una grossa quercia fa bella mostra di sé.
Attraversata la pubblica via, salgo velocemente ad un incrocio alla base di una grande parete rocciosa sopra la quale si trova la Rocca.
Dopo aver costeggiato la bastionata gessosa, perdo quota fino al fondo della valletta in cui scorre il Rio Sgarba (q. 140 m.). In questa zona sono presenti diversi inghiottitoi, tipico esempio dell’ambiente carsico.
Risalgo sul versante opposto, ancora verso la base della Riva di San Biagio, spettacolare parete lunga diversi chilometri. Molti tratti risultano invasi dalla vegetazione.
Entro nel bosco e, superato un bivio con una traccia che rimane alla base della parete di roccia, mi inerpico su di una cengia inclinata fino al Passo della Pré (o “della Sassetta”, q. 368 m.) da cui si gode una bella vista sulle colline circostanti.
Tralasciando il sentiero 705B, con cui si taglierebbe drasticamente il percorso in programma, continuo a seguire il tracciato 705 percorrendo la cresta della Riva di San Biagio.
E’ un susseguirsi di faticosi saliscendi, anche ripidi. Al boscoso e meno pendente versante settentrionale fa da contrasto lo scosceso lato meridionale. Alcuni tratti risultano un po’ esposti.
Il panorama è sempre notevole!
La massima elevazione di questa prima parte la raggiungo in corrispondenza del Monte del Casino (q. 474 m.) a cui seguono ancora saliscendi.
Sempre splendida la vista sulle colline circostanti.
Ancora una discesa e arrivo al Rifugio speleologico Cà Budrio (q. 445 m.).
Seguendo i segnavia per Sasso Letroso (percorso 705) aggiro la recinzione dell’edificio e perdo quota lungo la stradina di accesso giungendo presto al bivio con il Cammino di Sant’Antonio che seguirò al ritorno.
Qui abbandono lo stradello in ghiaia e attraverso l’adiacente prato per poi entrare nel bosco.
Riguadagnata faticosamente quota fino a Monte Moccia (q. 462 m.), riprendono i panoramici saliscendi con cui il sentiero 705 tocca una serie di cucuzzoli.
Non mancano ancora i tratti esposti.
Nella discesa verso Sasso Letroso, con vista sulla valle del Senio, si sfiorano alcune peculiari formazioni carsiche che si sviluppano unicamente su gesso, le bolle di scollamento.
Al malmesso agglomerato di Sasso Letroso (q. 307 m.), con la chiesetta di San Benedetto, svolto seccamente su stradello quasi pianeggiante fino a toccare l’asfalto in località Oliseto.
Continuando in salita verso ovest (sinistra), sempre sul tracciato 705 ora coincidente con il Cammino di Sant’Antonio.
Presso un fabbricato devio su “strada senza uscita” che, in corrispondenza del caseggiato di Poggio Peloso, diviene a fondo naturale.
Alternando tratti dentro e fuori dal bosco, oltrepasso la pericolante Cà Siepe e ritorno all’incrocio presso Cà Budrio toccato in precedenza.
Seguendo le indicazioni per Le Banzole, imbocco uno stradello forestale (segnavia 705) che abbandono dopo quasi un km.
Oltrepasso il bivio per il Passo della Pré e scendo a Le Banzole dove si trovano, avvolte dalla vegetazione, le rovine dell’imponente casa padronale di inizio Ottocento, delle abitazioni dei braccianti, di una cappella privata e di altri edifici agricoli.
Mantenendomi costantemente sul tracciato contrassegnato in bianco-rosso, supero diversi incroci.
Il percorso diviene più stretto.
Passato un punto panoramico a monte della Gola di Tramosasso (o del Rio Sgarba), il cui accesso è consentito esclusivamente con visita guidata, il sentiero si fa più sconnesso e tortuoso.
Raggiunta l’asfaltata Via Rocchetta, la percorro in leggera discesa.
Superato un ponticello, lascio sulla sinistra il sentiero che, molto ripido, sale direttamente a Tossignano e procedo ormai completamente in piano con la collina da una parte e campi coltivati dall’altra.
Senza arrivare all’incrocio con la strada provinciale, devio su stradina a fondo naturale con cui, piacevolmente, ritorno al punto di partenza.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nel Settembre 2022
- Durata*: 5h40′
- Tempi progressivi*: Borgo Tossignano cimitero – Tossignano parcheggio (30′) – Passo della Prè (1h40′) – Cà Budrio (2h25′) – Sasso Letroso (3h35′) – Bivio presso Cà Budrio (4h25′) – Le Banzole (4h45′) – Borgo Tossignano cimitero (5h40′)
*I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco integrata, quando assente, da quanto da me impiegato. - Dislivello: +650 m./ -650 m.
- Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
- Carta escursionistica: Appennino Faentino Carta Escursionistica – 1:25000
- Accesso: Da Bologna, Ravenna o Forlì raggiungere Imola da cui procedere in direzione di Firenze. A Borgo Tossignano svoltare per Tossignano fermandosi presso il cimitero posto all’uscita del paese.
- Trasporti pubblici: Da Imola bus TPER per Borgo Tossignano (Linea 141 e 142) da cui si raggiunge velocemente il cimitero. (https://www.tper.it/orari)
COMMENTI E NOTE:
- Interessante itinerario naturalistico collinare, piuttosto vario e panoramico, soprattutto durante l’andata.
- Lungo la cresta sono presenti alcuni tratti esposti per cui si classifica l’itinerario come riservato ad escursionisti esperti.
- Seppure l’itinerario sia percorribile quasi tutto l’anno, dopo periodi piovosi il percorso potrebbe risultare molto fangoso e, a tratti, scivoloso.
- Il senso di percorrenza è indifferente sebbene io lo preferisca come descritto in modo da avere la porzione più impegnativa nella prima parte.
- E’ possibile ridurre il percorso compiendo anelli più corti, ad esempio iniziando il ritorno al Passo della Prè oppure a Cà Budrio.
- Si può avviare l’itinerario anche dal lato ravennate, da Borgo Rivola, collegandosi al percorso descritto non lontano da Sasso Letroso.
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