Sentiero Cristallina tra le “Terre” della Val Bavona
Un percorso di fondovalle che, da San Carlo a Bignasco seguendo l’itinerario n. 59 (Sentiero Cristallina), porta a toccare quasi tutte le “Terre” della Val Bavona, i dodici piccoli nuclei urbani dislocati lungo la stretta vallata.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
SINTESI DESCRIZIONE:
Partenza da San Carlo e, utilizzando la parte più meridionale del “Sentiero Cristallina” (n. 59), si discende la Val Bavona.
Alternando tratti nel bosco ad altri in campo aperto si toccano Sonlerto, Faedo e Roseto prima di giungere a Foroglio, il borgo sovrastato da una cascata alta ben 108 metri, raggiungibile con una deviazione di alcune decine di minuti.
Si continua sempre sul fondovalle o poco più a monte, saltuariamente toccando l’asfalto.
Di seguito si superano Ritorto, Sabbione e Fontana, la maggiore tra le “terre”. Lungo il cammino si incontrano diversi “Splüi”, rifugi naturali sistemati dall’uomo in funzione delle proprie necessità, modificando e attrezzando cavità e spazi di varie dimensioni.
Toccata la località Mulini, si attraversa per l’ennesima volta il Fiume Bavona e su comodo percorso si arriva a Bignasco dove si chiude l’escursione.
DESCRIZIONE COMPLETA:
San Carlo (q. 938 m.), il borgo posto al termine della Val Bavona a monte del quale termina la strada asfaltata.
L’autopostale che ho preso a Bignasco mi ha scaricato all’ingresso del paese.
Tornerò indietro a piedi, seguendo il tratto più meridionale dell’itinerario 59, il “Sentiero Cristallina”, toccando quasi tutti i 12 villaggi, detti “terre”, dislocati lungo il fondovalle più volte devastato da frane e alluvioni e privo di allacciamento alla rete elettrica.
Un giretto tra le case poi inizio a scendere un poco lungo la strada.
Superato il ponte sul Fiume Bavona, dietro un’edicola votiva partono un paio di sentieri. Evitando quello che sale a Corte Grande e al Rifugio Piano delle Creste, imbocco la mulattiera (segnavia giallo con pedone nero) che, nel bosco in saliscendi, procede parallelamente alla strada.
Supero il Ri d’Antabia e quasi un km più tardi incontro nuovamente l’asfalto proprio davanti all’Oratorio della Natività (o di Gannariente, q. 888 m.), costruito nel 1595.
Proseguo sulla carrozzabile fino all’affrescata Cappella del Cantom poi, su sentiero taglio i tornanti compiuti dall’asfalto rimanendo ancora un po’ nel bosco.
Quando ritrovo la strada sono ormai alle porte di Sonlerto (q. 816 m.).
Percorro un lastricato stradello nell’affascinante agglomerato di case in pietra realizzato fra i macigni di una ciclopica frana per poi attraversare la strada e continuare tra i prati.
Oltrepassato su di un ponte in legno il fiume Bavona, procedo lungo il versante sinistro orografico della valle giungendo alle case sparse di Faedo.
Continuo su di un comodo stradello a fondo naturale poi su sentiero arrivo a Roseto (q. 765 m.).
Tramite il ponte della carrozzabile ritorno sul versante opposto della valle per deviare immediatamente sul sentiero diretto a Foroglio.
Cammino nel folto bosco incontrando un macigno su cui è stata scolpita una grossa iscrizione.
Giunto a Foroglio già vedo il grande salto d’acqua che il fiume Calnegia compie a monte dell’abitato.
Oltre alla visita di questo storico abitato in cui sono presenti anche case Walser, decido di effettuare una deviazione, seppur faticosa, e portarmi a ridosso della cascata alta ben 108 metri.
Tornato a Foroglio, riprendo l’itinerario 59 attraversando ancora il Fiume Bavona e allontanandomi immediatamente dalla strada per inoltrarmi nel bosco.
Strada che incontro nuovamente molte centinaia di metri più tardi, in prossimità di Ritorto (q. 650 m.), anch’esso realizzato tra i macigni.
Ancora 300 metri di asfalto poi, su sentiero, risalgo il pendio per poi ridiscendere ai fabbricati di Sabbione (q. 647 m.) caratterizzato dai numerosi “Splüi”, rifugi naturali sistemati dall’uomo in funzione delle proprie necessità, modificando e attrezzando cavità e spazi di varie dimensioni.
Continuo tagliando il pendio e alcune decine di minuti più tardi arrivo nella parte superiore dell’abitato di Fontana, la maggiore tra le “terre”.
Esco dal borgo e superato il ponte sul Ri di Larechia entro nel territorio di Mondada.
Incontro ancora piccoli edifici in sasso posti tra e sotto i macigni che a volte fungono da pareti, altre da tetti.
Passo a monte degli edifici di Mondada poi scendo a toccare la strada in località Mulini (I Mulìtt, q. 534 m.) dove attraverso ancora una volta il Fiume Bavona.
Proseguo su stradello in ghiaia, rimanendo sempre parallelo al corso d’acqua, per poi inoltrarmi all’interno del bosco.
Oltrepasso la deviazione per Cavergno e, circa 600 metri più avanti, tornato sull’asfalto, raggiungo Bignasco (q. 443 m.) termine del percorso 59.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nel Settembre 2018
- Durata*: 3h00′ (3h20′ con la deviazione per la base della Cascata di Foroglio)
- Tempi progressivi*: San Carlo – Foroglio (1h20′) – Bignasco (3h00′).
*I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco. - Dislivello: San Carlo – Bignasco +200 m./-700 m.
- Difficoltà: E (Escursionistica)
- Carta escursionistica: Geo4Map n. 111 – Val Formazza 1:25000
- Accesso: Da Locarno (Svizzera) percorrere tutta la Val Maggia e tutta la Val Bavona fino a San Carlo.
- Trasporti pubblici: Autopostale – linea Bignasco-San Carlo (https://www.postauto.ch/it/orario-ufficiale)
COMMENTI E NOTE:
- Percorso non impegnativo che unisce storia e cultura a un piacevole paesaggio di fondovalle fra i territori delle “Terre” della Val Bavona.
- Non ci sono tratti tecnicamente difficoltosi.
- Prevalentemente in discesa nel senso descritto, con maggiore allenamento risulta percorribile senza problema anche nel senso opposto.
- Non ci sono possibilità di tagli di percorso se non camminando lungo la strada principale ma, volendo ridurre lunghezza e dislivello, si può avviare o terminare l’escursione in uno dei paesi intermedi.
- A Foroglio, è consigliabile ma puramente facoltativo, compiere la deviazione dal Sentiero Cristallina e raggiungere la cascata imboccando il sentiero che sale verso la Val Calnegia e, poco pù avanti, svoltando sulla traccia a sinistra fino alle vicinanze della base del salto d’acqua. Fare attenzione a non avvicinarsi troppo dato l’alto rischio di scivolamento sulle pietre bagnate.
- Lungo il tragitto sono presenti molti punti di ristoro.
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