Pizzo Tre Signori: traversata ovest-est da Ornica
Lunga ed impegnativa escursione tra i sentieri delle Alpi Orobie con traversata da ovest a est del Pizzo Tre Signori e partenza da Ornica.
Eventualmente suddivisibile in 2 giorni.
La traccia è stata rilevata direttamente ma potrebbe presentare imperfezioni e/o inesattezze.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
DESCRIZIONE:
Ornica, estremo nord-ovest della provincia di Bergamo e base di partenza per questa escursione.
Lascio l’auto in contrada Rasega ad est del centro storico (q. 936 m. circa) che attraverso a piedi.
Arrivato sul limite occidentale seguo in salita la strada asfaltata (via Fratelli Calvi prima e via del Santuario subito dopo) che riporta le indicazioni per il Pizzo Tre Signori (segnavia 106).
Al primo tornante imbocco la mulattiera lastricata che si inoltra nel Parco delle Orobie Bergamasche.
Continuo a salire seguendo il tracciato 106 senza considerare le deviazioni presenti.
Il percorso aumenta di pendenza prevalentemente nel bosco.
Qualche apertura permette una vista un po’ più ampia.
Raggiungo la stradina agro silvo pastorale che collega Cusio, Ornica e Valtorta, in questo tratto sterrata, e la seguo verso sinistra fino ad uno slargo utilizzato come parcheggio.
Salgo per la mulattiera mentre il bosco lascia spazio ai prati punteggiati di rocce.
Supero l’agriturismo Ferdy inoltrandomi nel Vallone dell’Inferno posto in un suggestivo ambiente.
Continuo a salire faticosamente.
Una baita ristrutturata (Ciarei), un’altra più precaria costruita sotto un grande blocco di roccia e più su un ricovero realizzato allo stesso modo con alcuni cavalli all’esterno.
Ci sono alcune persone che mi precedono nella salita. Ogni tanto si prendono delle pause per riprendere fiato.
Anche io colgo l’occasione per mangiare un panino.
Intanto il Pizzo Tre Signori è avvolto fra le nuvole. Sarebbe lassù davanti a me.
Arrivato all’incrocio con il sentiero 101 (Sentiero Orobie Occidentali), lo seguo in direzione della Bocchetta Alta e del Rifugio Grassi.
Ad un traverso segue una ripida salita lungo la dorsale sud-est del Pizzo.
Abbandonata quest’ultima, lo stretto sentiero procede con lievi saliscendi tagliando tutto il ripido versante meridionale della montagna.
Ormai mi trovo in mezzo alle nuvole e fatico a vedere intorno a me ma il pendio è sicuramente scosceso.
Ripidi prati si alternano a balze rocciose.
Raggiungo lo spartiacque principale delle Orobie. A sud il bergamasco, a nord lo sguardo va verso il Lago di Sasso, la Valtellina e la catena di confine con la Svizzera, oggi non visibile.
Continuando verso ovest (segnavia 101 – Alta Via della Valsassina) in circa 30’ sarei al Rifugio Grassi, ottimo punto di appoggio per spezzare in 2 giorni questo lungo itinerario.
Intanto uno stambecco mi osserva.
Procedo verso il Pizzo Tre Signori (segnavia 45) lungo la “Via del Caminetto”. Devo affrontare ancora oltre 300 metri di dislivello.
Il tracciato alterna semplici tratti su terreno erboso ad altri in cui si devono superare alcune roccette aiutandosi un po’ con le mani.
Purtroppo la nebbia non mi permette di gustare il magnifico panorama circostante.
Lateralmente il pendio è decisamente ripido ma l’esposizione è abbastanza limitata.
Oltrepasso alcuni punti dotati di cavi e catene proprio mentre alcune persone stanno scendendo in direzione opposta alla mia. Mi fermo quindi per farle passare e attendo che si siano allontanate in modo da eliminare il rischio di colpirle con qualche eventuale sasso mosso durante la mia progressione.
Eccomi davanti alla cuspide rocciosa che costituisce la cima del Pizzo.
Sembra impossibile si possa salire senza l’utilizzo di attrezzatura alpinistica invece una spaccatura (il Caminetto che dà il nome alla via) attrezzata con catena metallica permette una salita relativamente facile e nemmeno esposta.
Uno stambecco letteralmente mi accompagna all’imbocco di questo tratto anticipandomi giusto di 5 metri poi mi lascia libero il passaggio senza che io debba disturbarlo ulteriormente.
Dopo il camino mi aspetta un traverso esposto e uno stretto zig-zag, tutto attrezzato con catena.
Un ultimo tratto ed eccomi sulla vetta (q. 2553 m.) punto di confine fra le provincie di Bergamo, Lecco e Sondrio ed un tempo fra Ducato di Milano, Repubblica di Venezia e i Grigioni.
Intorno alla croce si è raggruppata un po’ di gente mentre alcuni stambecchi gironzolano un po’ più distante.
Tutto intorno il grigio totale! E’ un vero peccato. Solo per un attimo è apparso il Bernina.
Dalla sommità, con buona visibilità, si sarebbero comunque visti bene il Disgrazia, il Cengalo e il Badile, una bella fetta di Orobie ma anche il Resegone, le Grigne e il Due Mani. Più lontani, verso est il gruppo dell’Ortles e quello Adamello-Presanella, verso ovest il Monte Rosa, il Cervino e il Gran Paradiso mentre un po’ più a nord lo Jungfrau e altre vette dell’Oberland Bernese.
Inizio il ritorno in compagnia di un ragazzo lecchese.
Scendiamo per il versante opposto (est). Un percorso decisamente più semplice della Via del Caminetto e che si sviluppa fra roccette e ghiaie.
Appena lasciata la vetta l’ausilio di un cavo per un brevissimo tratto può essere di aiuto.
In corrispondenza di una dorsale che punta a nord la traccia si divide in due. Sulla dorsale corre il percorso che porta al Rifugio Santa Rita mentre noi seguiamo a destra (segnavia bianco-rossi e ometti di pietra in entrambi i tracciati) quella che scende in un avvallamento e arriviamo così alla Bocchetta dell’Inferno (q. 2306 m.) già visibile dall’alto.
Mi separo dal compagno di brevi chiacchiere, che punta il non lontano Rifugio Falc, e rientro sul versante meridionale lungo il sentiero 106 in direzione del Rifugio Benigni.
Dopo pochi minuti, su di una roccia, vedo indicato un sentiero diretto al Lago Piazzotti, al Rifugio Benigni e a Pescegallo. Nella mia carta escursionistica questo tracciato non è presente ma la direzione è la mia ed eviterei così di perdere altri 200 metri di quota circa per poi dover risalire.
Opto quindi per proseguire su questo sentiero comunque ben segnato.
La traccia è molto stretta, alcuni tratti decisamente aerei.
Con leggeri saliscendi fra ripidi pendii erbosi, balze rocciose e qualche pietraia procedo con cautela fino a collegarmi con il sentiero 101 che seguo in salita verso il Rifugio Benigni e infine, con una discesa ripida su detriti, giungo al Passo Bocca di Trona (q. 2212 m.).
Dopo l’ennesima pausa riprendo seguendo il sentiero 107A, anch’esso non presente nella mia carta, coincidente per un brevissimo tratto con il tracciato 101.
Al bivio fra i 2 tracciati devio per Ornica (segnavia 107A).
Con iniziali saliscendi poi perdendo decisamente quota mi inoltro nella bella Val Pianella.
Se non ci fosse il grigio della nebbia ad offuscare l’ambiente circostante vedrei bene il paesaggio selvaggio che ho attorno.
Perdendo quota la visibilità migliora e posso gustarmi meglio questa bella conca chiusa dal Torrione San Giacomo e dal Pizzo di Giacomo a nord e dalla cresta del monte Pascaniello a sud.
Con pendenze alterne arrivo al limitare del bosco da dove, con un lungo traverso, mi porto sulla dorsale che divide la Val Pianella dalla Val Salmurano.
In discesa arrivo ad un incrocio (segnavia metallico) in cui svolto a sinistra e mi addentro nella Val Salmurano con percorso abbastanza pianeggiante.
Mi innesto così nel sentiero 107 che seguo in discesa per 2 bivi consecutivi in direzione Ornica.
La mulattiera continua a perdere quota e presto sfioro una bella cascata.
Raggiunte alcune prese dell’acquedotto e le prime case, il tracciato diviene più ampio e comodo.
Sempre in discesa, attraverso la stradina qui asfaltata Cusio-Valtorta e imbocco una mulattiera priva di segnavia bianco-rossi (sono presenti alcuni bolli gialli) e in una ventina di minuti arrivo all’ingresso di Ornica, proprio nel luogo in cui ho parcheggiato.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nell’Agosto 2020
- Durata*: 9h25′
- Tempi progressivi*: Ornica – slargo strada a.s.p. (1h30′) – Incrocio sentieri 101/106 (3h15′) – inizio Via del Caminetto (4h30′) – Pizzo Tre Signori (5h15′) – Bocchetta dell’Inferno (5h45′) – Passo Bocca di Trona (6h55′) – Incrocio sentieri 107/107A (8h25′) – Ornica (9h25′)
- *I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco integrata, quando assente, da quanto da me impiegato.
- Dislivello: + 1700 m./ – 1700 m. circa
- Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
- Carta escursionistica: Carta CAI Bergamo f.01 Sentiero delle Orobie occidentali-1:25.000 (mappa online sul Geoportale del CAI Bergamo)
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Accesso: Da Bergamo seguire la Val Brembana fino ad Olmo al Brembo dove si svolta a sinistra per Ornica-Valtorta e poi, dopo alcuni km, deviazione a destra per Ornica.
Dalla Valtellina raggiungere Morbegno e poi salire al Passo San Marco e scendere fino ad Olmo al Brembo dove, passato il paese, si svolta a destra per Ornica-Valtorta e poi, dopo alcuni km, deviazione a destra per Ornica. -
Trasporti pubblici: Autobus Bergamo Trasporti: da Bergamo a Piazza Brembana (linea B) poi Bivio Ornica oppure Ornica (linea B50a).
(https://www.bergamotrasporti.it/).
COMMENTI E NOTE:
- Escursione di notevole fascino, molto panoramica e impegnativa che permette di attraversare da ovest a est la sommità del Pizzo Tre Signori con salita e discesa attraverso due differenti valloni (Vallone dell’Inferno e Val Pianella) decisamente affascinanti.
- Nella versione integrale descritta è riservata esclusivamente ad escursionisti allenati ed esperti, dotati di passo sicuro e assenza di vertigini!
- La Via del Caminetto, seppur non difficile e fornita di catene in alcuni tratti, richiede l’uso delle mani in alcuni punti e saper procedere su fondo in parte detritico e ripido. L’esposizione è limitata ad alcuni brevi punti.
Il sentiero 101 attraversa trasversalmente i pendii molto ripidi del versante meridionale del Pizzo Tre Signori ed è sconsigliato a chi soffre di vertigini.
La traccia che costituisce il più breve collegamento fra la Bocchetta dell’Inferno e il Passo Bocca di Trona è molto esposta e stretta, certamente riservata a persone esperte con passo sicuro e assenza di vertigini. Assolutamente da evitare in caso di fondo scivoloso!
In alternativa dalla Bocchetta dell’Inferno si può scendere a recuperare il sentiero 101 (circa 150 m. di dislivello in più). - Il percorso alternativo più semplice e breve (sempre difficoltà EE comunque ma decisamente più abbordabile e sicuro) consiste nel salire da Ornica lungo il Vallone dell’Inferno, come descritto, fino ad incrociare il sentiero 101 poi seguire le indicazioni per il Pizzo Tre Signori (sentiero 106) passando dalla Bocchetta dell’Inferno e salendo da nord-est alla vetta.
Ritorno per il medesimo percorso. - Salendo e scendendo dal Vallone dell’Inferno è possibile arrivare con l’auto (strada sterrata sconnessa) allo slargo sotto l’Agriturismo Ferdy sulla Strada Agro-Silvo Pastorale richiedendo un permesso giornaliero presso il Bar Ristorante Ruffoni Marta e dall’Ufficio Turistico di Ornica (https://www.comune.ornica.bg.it/home/) risparmiando così quasi 400 m. di dislivello e almeno 1h30′ di cammino fra salita e discesa.
- Può essere conveniente suddividere l’escursione in due giornate, pernottando in uno dei rifugi intorno al Pizzo Tre Signori. La durata complessiva aumenterà ma il percorso risulterà più accessibile.
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