Periplo del Pizzo Arera
Escursione di notevole impegno lungo i sentieri che circondano il Pizzo Arera in un variegato susseguirsi di angoli suggestivi attraverso un territorio dai tratti dolomitici.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
SINTESI DESCRIZIONE:
Dal grande parcheggio di Arera 1600 con il sentiero 221 si sale fino ai pressi del Rifugio Capanna 2000 dove si devia sul tracciato 244 che compie il periplo del Pizzo. Lo si segue in direzione del Passo di Corna Piana.
Si attraversa il Vallone di Arera per poi affacciarsi sulla Val Vedra.
Raggiunto il Passo Gabbia il paesaggio cambia ancora, sempre splendido. Da una parte la Corna Piana, dall’altra il roccioso e verticale versante nord-occidentale del Pizzo Arera.
Si continua oltrepassando il Passo di Corna Piana a cui segue un traverso fra i detriti aggirando una maestosa parete del Pizzo.
Il percorso prosegue in ambiente selvaggio con tratti difficoltosi fra ghiaie.
Risalito faticosamente un colatoio è il turno di una parete inclinata attrezzata con un cavo di acciaio seguito, un po’ più in alto, da un passaggio decisamente esposto, anch’esso dotato di cavo, che permette di superare un altro risalto roccioso.
Oltrepassata la Forcella di Valmora, si compie un lungo traverso che, con alcuni brevi tratti attrezzati, percorre il versante meridionale del Pizzo.
Pervenuti al Rifugio Capanna 2000, ci si riunisce in breve tempo all’itinerario dell’andata che si percorre a ritroso fino al punto di partenza.
DESCRIZIONE COMPLETA:
Partenza dal grande parcheggio a pagamento di Arera 1600 (ticket da acquistare alla colonnina di Plassa).
All’inizio del parcheggio, imbocco il sentiero 221 guadagnando velocemente quota.
Il tracciato è ampio e segue un’erbosa dorsale con bella vista sul territorio circostante. Davanti a me il Pizzo Arera di cui compirò il periplo.
Verso quota 1900 metri interseco il pavimentato stradello proveniente dal parcheggio, altra possibilità di salita, più lunga e meno pendente.
Senza raggiungere il Rifugio Capanna 2000, oltrepasso il bivio con il sentiero 222 per poi deviare sul tracciato 244 diretto al Passo di Corna Piana. Tale sentiero compie l’intero periplo del Pizzo Arera e lo seguirò completamente ritornando in questo punto.
Dopo un iniziale tratto pianeggiante, attraverso interamente la Val d’Arera salendo alla dorsale opposta oltre la quale mi affaccio sulla Val Vedra sovrastata dalla Cima di Menna e dal Pizzo Roncobello.
Alcuni pannelli illustrano la flora locale. Mi trovo, infatti, in un tratto del “Sentiero dei Fiori”, anello che raggiunge il Passo Branchino.
Pervenunto al Passo Gabbia (q. 2070 m.) il paesaggio cambia ancora. Da una parte la Corna Piana, dall’altra il roccioso e verticale versante nord-occidentale del Pizzo Arera.
Una discesa mi porta ad attraversare le sottostanti ghiaie inclinate.
Incrociato il sentiero 218, procedo in salita verso il Passo di Corna Piana.
Con un’ultima sezione un po’ esposta arrivo al valico (q. 2130 m.) affacciato sulla Val Canale.
Seguo lo stretto sentiero 244 che percorre il versante destro della vallata con ancora un paio di brevi tratti esposti mentre, guardando in alto, scorgo la croce di vetta del Pizzo Arera. A guardarlo da qui non viene da pensare che l’ascesa alla vetta sia alla portata dell’escursionista, seppur non alle prime armi, e meno impegnativa del sentiero che sto seguendo adesso.
Perdo velocemente quota. Intanto alcuni camosci compiono equilibrismi fra le rocce.
Uno si ferma a guardarmi sospettoso.
Con un traverso fra i detriti aggiro una maestosa parete del Pizzo che cade sopra di me.
Il cammino è ora rivolto verso Cima Valmora e Cima del Fop con sezioni erbose alternate ad altre fra pietraie. Più lontano si nota l’inconfondibile sagoma della Presolana.
Affronto ora una sdrucciolevole e ripida discesa fra le ghiaie raggiungendo la più bassa quota intermedia (q. 1735 m. circa) per poi compiere l’ennesimo traverso.
Con attenzione mi mantengo sulla traccia indicata dai segnavia bianco-rossi. L’ambiente è piuttosto selvaggio. Il versante orientale del Pizzo Arera precipita a poca distanza.
Con una salita mi porto alla base di un colatoio che risalgo faticosamente.
Poi è il turno di una parete inclinata, non molto esposta, attrezzata con un cavo di acciaio.
Dopo aver guadagnato ancora quota mi porto alla base di un altro risalto roccioso.
Stavolta il passaggio è decisamente esposto e la presenza di un lungo cavo di acciaio rende maggiormente sicura la progressione.
Terminato il tratto attrezzato, continuo a salire giungendo alla Forcella di Valmora (q. 1994 m.), sella prativa fra il Pizzo Arera e la Cima Valmora. L’ambiente ancora una volta cambia, sempre di grande bellezza, meno aspro.
Inizio un lungo traverso che taglierà tutto il versante meridionale del Pizzo Arera.
In principio il sentiero procede facile sopra l’alta Val Gorgolina con affascinante vista verso la piana in cui si trova la Baita Valmora.
Oltrepasso il bivio con il sentiero 237B entrando in Val Parina.
Con piacevole vista sulla vallata e verso la Baita Camplano e la Cima di Grem, attraverso una serie di erte aree franose in cui catene e cavi di acciaio sono un valido aiuto, soprattutto con fondo bagnato.
Un salto di un paio di metri mi impone qualche passo di semplice arrampicata poi continuo sull’esile traccia ancora senza grosse pendenze.
Completo l’anello tornando al bivio tra i sentieri 222 e 244 per poi giungere al Rifugio Capanna 2000 dove escursionisti entrano ed escono mentre io ammiro la bella sagoma del Pizzo Arera.
A fianco dell’asta per la bandiera, imbocco il sentiero pavimentato arrivando allo stradello che collega il rifugio al parcheggio per auto di Arera 1600.
Ripercorro a ritroso il percorso compiuto stamattina facendo attenzione, precedentemente al primo curvone, a svoltare sul sentiero 221, identificato dai segnavia bianco-rossi.
Ormai è solo discesa quella che mi separa dall’auto.
Procedo senza più difficoltà ammirando il panorama circostante e in alcune decine di minuti sono nuovamente al punto di partenza.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nel Settembre 2022
- Durata*: 6h00′
- Tempi progressivi*: Arera 1600 – Bivio sentieri 221/244 presso Rifugio Capanna 2000 (1h10′) – Passo di Corna Piana (2h20′) – Forcola di Valmora (4h05′) – Rifugio Capanna 2000 (5h15′) – Arera 1600 (6h00′)
*I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco integrata, quando assente, da quanto da me impiegato. - Dislivello: + 1000 m./ – 1000 m. circa
- Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
- Carta escursionistica: Carta turistico-escursionistica della Provincia di Bergamo f.05-1:25.000 (mappa online aggiornata sul Geoportale del CAI Bergamo); (solo il periplo) Carta CAI Bergamo f.02 Alta Valle Brembana-1:25.000
- Accesso: Da Bergamo seguire la Val Seriana. Poco prima di giungere a Ponte Nossa, svoltare a sinistra per il Passo di Zambla superato il quale, a Zambla Alta, svoltare per Arera. In località Plassa, dopo aver acquistato il ticket per il parcheggio, seguire Via Monte Arera fino al grande parcheggio di Arera 1600.
- Trasporti pubblici: Autobus Bergamo Trasporti: da Bergamo a Zambla Alta via Zogno (linea B) poi proseguire a piedi lungo la strada (considerare circa +400 m. di dislivello e alcune ore di cammino in più, andata e ritorno). Alternativa più interessante che permette di collegarsi direttamente al periplo: continuare con il bus fino al Passo di Zambla poi procedere a piedi lungo il sentiero 238 poi 237 o i sentieri 223 e 237, eventualmente utilizzando il 237B nel tratto finale. In ogni caso meglio suddividere l’escursione in due giorni pernottando al Rifugio Capanna 2000.
(https://www.bergamotrasporti.it/).
COMMENTI E NOTE:
- Escursione impegnativa e molto varia che attraversa ambienti mutevoli anche selvaggi e di notevole fascino.
- Al facile percorso che collega Arera 1600 e il Rifugio Capanna 2000 fa da contrasto la porzione centrale caratterizzata dal periplo del Pizzo Arera, riservato ad escursionisti esperti ed allenati con diversi saliscendi, alcuni passaggi esposti, prevalentemente attrezzati, e altri fra detriti che richiedono attenzione.
- L’itinerario non è adatto a persone che soffrono di vertigini. Eventualmente, nel caso si voglia maggiore sicurezza e tranquillità soprattutto nella risalita alla Forcola di Valmora, potrebbe essere utile indossare un imbrago per assicurarsi ai cavi presenti.
- Prima di salire con l’auto ad Arera 1600 è necessario acquistare il ticket di parcheggio presso la macchina automatica posta a Plassa, proprio all’inizio della strada che sale al punto di partenza.
- L’escursionista esperto e molto allenato può aggiungere anche la salita alla vetta del Pizzo, meno difficoltosa del periplo.
- Il periplo può essere eseguito in entrambi i sensi. Personalmente lo preferisco nel senso descritto in modo da affrontare i tratti più delicati in salita.
- Il tratto fra Arera 1600 e il Rifugio Capanna 2000 può essere effettuato indifferentemente, a seconda delle preferenze, seguendo il sentiero 221 o il più lungo ma meno pendente stradello pavimentato.
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