Lago d’Asbelz e Val d’Ambiez
Lungo itinerario fra i sentieri della poco frequentata nelle Dolomiti di Brenta con l’affascinante ambiente solitario su cui si trovano lago e malga d’Asbelz per poi raggiungere, passando dalla Busa di Senaso, il Rifugio Al Cacciatore e tornando per la Val d’Ambiez.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
DESCRIZIONE:
Parcheggio presso il Ristoro Dolomiti (q. 768 m.), all’imbocco della Val d’Ambiez.
Mi incammino scendendo per alcune centinaia di metri lungo la strada lastricata da cui ero arrivato per poi svoltare a destra per il tracciato 349 diretto alla Malga Asbelz.
Attraverso il Ponte Baesa sotto cui scorre il Torrente d’Ambiez e risalgo faticosamente il versante opposto con stretti tornanti.
Con un traverso percorro il ripido pendio boscoso fino ad arrivare sulla dorsale che divide la Val d’Ambiez dalla Val di Jon da cui si intravedono parzialmente le cime che chiudono a nord la zona.
La salita continua.
Supero le praterie su cui si trovano le baite, in buona parte ristrutturate, dei masi di Jon mentre la visuale si allarga verso le cime circostanti e la zona del Banale.
Presso il Pian del Vel termina la zona boscosa e il sentiero si sposta decisamente sopra la Val di Jon con il versante che si fa piuttosto ripido.
Il cielo è solo parzialmente coperto da alcune nubi e il paesaggio è molto bello.
Proseguo a guadagnare quota con il tracciato, esposto ma piuttosto ampio, che passa sopra ad una parete verticale mentre scorgo la testata della valle.
La conca si allarga e il pendio si addolcisce. Mi trovo in un territorio piuttosto solitario, così lontano dal frequentato Brenta centrale, probabilmente meno spettacolare ma con un fascino tutto suo.
Senza un’eccessiva pendenza, tagliando in diagonale i pascoli, giungo alla Malga Asbelz (q. 1946 m.).
Ancora diverse decine di metri di dislivello e mi trovo al bivio fra i sentieri 348 e 349 e, appena oltre un dosso erboso, sulla riva del Lago d’Asbelz, gioiellino su cui si specchia la cresta stratificata che collega il Castello dei Camosci con Cima Forcolotta.
I laghetti nel gruppo del Brenta sono piuttosto rari e mi godo il pittoresco luogo nel silenzio pressoché totale.
Continuo lungo il sentiero 348 (itinerario Garda-Brenta) in direzione del Rifugio Al Cacciatore.
Taglio il pendio dell’erboso versante meridionale dei Marugini affacciato sulla valle di Jon poi, in decisa salita, raggiungo la dorsale (q. 2276 m.) presso la Selletta della Colmata mentre un camoscio mi guarda sospettoso.
La già sottile traccia si fa esposta.
Attraverso un ripidissimo pendio erboso che solo pochi metri più a destra scende a picco verso la Pozza Bene di Senaso e la valle d’Ambiez.
Oltre si scorge la piramide della Crona (q. 2324 m.).
E’ un tratto particolarmente selvaggio.
Superata una selletta, mi affaccio sull’anfiteatro della Pozza Bassa e della Busa di Senaso.
Un gruppo di camosci gironzola su di un nevaio.
Poco più in basso una persona sta attraversando con molta attenzione la lingua di neve. Sarà l’unico escursionista che incontrerò in tutta la giornata ma forse lui nemmeno si accorge di me visto che ad un certo punto inizia ad arrampicare in libera una parete alta oltre 10 metri e sale sul pendio erboso che sovrasta il sentiero.
Scendo velocemente alla Pozza Bassa e attraverso in piano il ripido nevaio. Molto lentamente.
Supero la Busa di Senaso e perdo ancora un po’ quota fra pietre e pendii erbosi. Sono in una zona estremamente selvaggia e poco frequentata.
Superata l’area di Pra del Vescovo e diverse cenge fra mughi e pareti rocciose, discendo al Rifugio Al Cacciatore (q. 1821 m.) posto sotto la testata della Val d’Ambiez.
Le cime intorno, tra cui Cima Tosa (q. 3136 m.) seconda più alta vetta del Gruppo del Brenta, sono completamente immerse nelle nubi.
Peccato perchè la vista dell’anfiteatro sarebbe stata spettacolare.
Inizio il ritorno. L’itinerario segue interamente la Val d’Ambiez.
Percorro lo stradello di accesso al rifugio (segnavia 325).
In corrispondenza del primo tornante il sentiero 325 prosegue per Malga Senaso di sotto, ma io preferisco seguire il tracciato più veloce e comodo visto che il giro è già abbastanza lungo e faticoso così.
Al tornante successivo mi trovo sul fondo della valle.
Continuo per un paio di km costeggiando il Torrente d’Ambiez, stretto fra alte pareti rocciose.
Passo vicino ad un vecchio forno da calce poi entro in un tratto spettacolare in cui le due pareti distano pochi metri.
Il corso d’acqua saltella nella forra.
Uscito in una zona un po’ più ampia, devio a sinistra lungo il sentiero che, parallelo alla stradina, mi conduce in breve tempo a Malga Laon (q. 1110 m.).
Cammino in una zona prativa punteggiata da alberi e contornata dal bosco e dalle fiancate rocciose.
Circa 2 km oltre Malga Laon, in corrispondenza del Ponte delle Scale, raggiungo nuovamente la strada e, in poco tempo, il Ristoro Dolomiti.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nel Giugno 2016
- Durata*: 7h50′
- Tempi progressivi*: Ristoro Dolomiti – Lago d’Asbelz (3h45′) – Rifugio Al Cacciatore (6h10′) – Ristoro Dolomiti (7h50′)
- *I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco integrata, quando assente, da quanto da me impiegato.
- Dislivello: +1600 m./ -1600 m.
- Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
- Carta escursionistica: Tabacco n. 53 – Dolomiti di Brenta 1:25000
- Accesso: Da Trento seguire la direzione Valle dei Laghi-Tione-Madonna di Campiglio. Prima di arrivare a Terme di Comano, svoltare a destra verso Andalo fino a San Lorenzo in Banale dove si svolta a sinistra per la Val d’Ambiez e il Ristoro Dolomiti di Brenta.
- Trasporti pubblici: Autobus Trentino Trasposti da Trento a San Lorenzo in Banale (circa 3 km dal Ristoro Dolomiti) con cambio a Ponte Arche (https://www.trentinotrasporti.it/viaggia-con-noi/extraurbano/regione-2).
- E’ presente un servizio taxi-navetta stagionale e su prenotazione che collega il Ristoro Dolomiti con il Rifugio Al Cacciatore.
COMMENTI E NOTE:
- Anello di notevole fascino in una zona poco conosciuta e frequentata delle Dolomiti di Brenta. E’ impressionante la solitudine che si può godere in certe aree rispetto all’affollata sezione centrale del Gruppo.
Non è difficile l’incontro con qualche animale. - L’ambiente solitario, l’esposizione, la possibilità di incontrare neve fino a stagione inoltrata oltre a lunghezza e dislivello del percorso rendono l’itinerario riservato ad escursionisti esperti ed allenati dotati di passo sicuro e assenza di vertigini.
- E’ possibile dividere l’escursione in due giornate pernottando presso il Rifugio Al Cacciatore e, eventualmente, il secondo giorno risalire l’alta Val d’Ambiez almeno fino al Rifugio Agostini.
- Non è possibile ridurre il percorso ma chi volesse aggiungere ancora qualcosa può seguire interamente il segnavia 325 tornando dal Rifugio Al Cacciatore oppure il più panoramico e selvaggio sentiero 342 (da Malga Senaso di sotto).
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4 Replies to “Lago d’Asbelz e Val d’Ambiez”
Ciao. Pensavo di fare un giro da quelle parti bivaccando sotto le stelle.
Si trova acqua?
Pensi che a fine agosto ci siano ancora i nevai?
Molte grazie.
Fabio
Ciao.
Lungo il percorso descritto il posto più bello per bivaccare è l’area del lago ma non ci sono fonti perenni in tutta la prima parte del tracciato.
Con una estate calda come questa che sta finendo non troverai nevai di neve vecchia.
Simone
Complimenti per la tosta escursione. Io e mio fratello, abbiamo percorso il medesimo tratto fino al rifugio Cacciatore, per poi scendere dal sentiero SAT 342 fino al Ponte della Baesa. Metto il link del video: https://youtu.be/8aqxHnCI784 e della traccia GPS: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/ponte-di-baesa-lago-dasbelz-rifugio-cacciatore-39827151
Ho guardato con piacere il video fotografico che mostra abbastanza bene tutto il tragitto fino al Rifugio Cacciatore.
Dopo il rifugio la mia e la tua opzione sono 2 valide alternative. Quando sono andato io il Rifugio era chiuso e la strada completamente vuota e questo può essere un elemento in più per decidere quale percorso effettuare!