Cima di Lobbia da Giazza

Cima di Lobbia da Giazza

Interessante anello escursionistico che, con partenza da Giazza, transita da Campofontana e percorre la panoramica cresta fra il Monte Telegrafo e Cima di Lobbia.

Cima di Lobbia
Cima di Lobbia

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


SINTESI DESCRIZIONE:

Da Giazza ci si innalza lungo il pendio e si superano le località Teldari e Selle.
Tagliate le pendici del Monte Torla si oltrepassa Cuco e su bella mulattiera realizzata durante la Prima Guerra Mondiale si scende a Zocco.
Per asfalto si raggiunge Campofontana da cui, tramite sentiero, ci si inerpica lungo la panoramica cresta fino alla sommità del Monte Telegrafo.
Continuando lungo la dorsale si scende alla Forcella di Monte Porto per poi riprendere a salire utilizzando il sentiero 206.
Sfiorata la piatta cima del Monte Porto si arriva su Cima di Lobbia con notevole visuale verso i monti Gramolon e Zevola, una porzione del gruppo del Carega, la catena delle Tre Croci, i Lagorai, Cima d’Asta e le Pale di San Martino.

Seguendo il tracciato 205 si cala fino ad una conca da cui, per mezzo del sentiero 285, ci si porta presso un piccolo bacino d’acqua dove i l tracciato si fa meno evidente.
Proseguendo, il dolce pendio erboso che caratterizza l’area della “Montagna Lobbia” lascia il posto all’erto bosco che ricopre la Valle delle Fraselle.
Ripidamente si perviene a Prusti di sopra e di sotto continuando fino a Ravaro su bel percorso a fianco di un fosso.
Con un breve tratto asfaltato si ritorna al punto di partenza.

Prusti di sopra
Prusti di sopra

DESCRIZIONE COMPLETA:

Partenza dal grande parcheggio (q. 770 m. circa) posto sopra l’abitato di Giazza, a fianco della S.P. n. 10.
Mi incammino verso valle, lungo l’asfalto.
Dopo alcune centinaia di metri imbocco la mulattiera per Campofontana (segnavia 251-284) in cui sono presenti alcuni pannelli che illustrano la produzione di carbone nella zona.
In costante salita taglio il pendio.

mulattiera Giazza
Salendo da Giazza per mulattiera

Oltrepassata la località Teldari, sempre seguendo i segnavia bianco-rossi, devio su più pendente sentiero che si inoltra con numerosi tornanti all’interno di una conca completamente immersa nel bosco.

Uscito dalla faggeta in corrispondenza di una dorsale, pervengo ai fabbricati di Selle dove proseguo sul tracciato 251, sempre in direzione di Campofontana.

sentiero giazza Campofontana
Selle

Procedo, inizialmente, su pianeggiante stradello a fondo naturale per poi deviare, dopo circa 600 metri, sul sentiero che sale tra i faggi.
Arrivato ad una selletta, una deviazione di pochi metri mi porta ad un bel punto panoramico sulla sottostante valle d’Illasi.

sentiero 251 Giazza Campofontana
Vista sulla Valle d’Illasi

Continuo a tagliare le pendici del Monte Torla mentre un branco di camosci scappa al mio arrivo.
Sempre tra la faggeta, dopo un tratto più faticoso il percorso ritorna più morbido e in località Cuco (q. 1246 m.) inizia a scendere.
Il tracciato realizzato durante la Prima Guerra Mondiale ha mantenuto le sue belle caratteristiche originali.

mulattiera Prima Guerra Mondiale
Sull’ex mulattiera militare allontanandosi da Cuco

Presso le case di Zocco (q. 1165 m.) ritrovo l’asfalto.
Seguendo la strada supero le case di Grisi e continuo puntando la chiesa di Campofontana, già visibile da tempo.

sentiero Giazza Campofontana
Uscito dal bosco, verso Zocco

Tramite un sentiero in salita (segnavia bianco-rossi e freccia per Piazza di Campofontana) taglio alcune centinaia di metri di asfalto arrivando in fretta alle case di Campofontana.

Continuo lungo la strada, attraverso il parcheggio del cimitero e imbocco il percorso 205 per Cima di Lobbia.

Percorso 205 Monti Lessini
Sul percorso 205

Poche decine di metri dopo aver oltrepassato un cancello, svolto sulla traccia che si inerpica in direzione del Monte Telegrafo. La visuale si fa via via più estesa.

Raggiunta la panoramica cresta, inizio a seguirla. Alle mie spalle Campofontana e, lontana, la pianura. Ai lati la Lessinia da una parte e il territorio vicentino dall’altra.
Il percorso è piuttosto faticoso e non concede respiro.

Monte Telegrafo Lessini
Sguardo verso Campofontana

Sono ormai sotto Monte Telegrafo quando mi congiungo al sentiero 213 proveniente da Casarola.
Un ultimo sforzo e sono sulla vetta (q. 1562 m.). Nelle giornate limpide si vedrebbe una bella fetta di Appennino settentrinale.

Monte Telegrafo Lessini
Ascesa finale al Monte Telegrafo

La successiva discesa, pur priva di neve, risulta un poco scivolosa in questa giornata di fine anno e procedo con attenzione. Il versante vicentino è piuttosto scosceso.

Alla Forcella di Monte Porto (q. 1527 m.) incontro il sentiero 206 su cui avanzo verso Cima di Lobbia.

Forcella di Monte Porto
Forcella di Monte Porto

Sfioro la piatta cima del Monte Porto (q. 1629 m.), raggiungibile con una breve deviazione tra zolle erbose, e calo sul versante opposto. Davanti ho la Cima di Lobbia ed è già notevole la visuale verso i monti Gramolon e Zevola, una porzione del gruppo del Carega e la catena delle Tre Croci.

Cima di Lobbia
Vista da Monte Porto

Rimanendo vicino al filo di cresta, raggiungo facilmente la sommità di Cima di Lobbia (q. 1672 m.), un poco meno panoramica della precedente a causa della maggiore vicinanza a montagne più alte.
Ancora si vedono i Lagorai, Cima d’Asta e le Pale di San Martino.

Cima di Lobbia
Cima di Lobbia

Per il ritorno seguo il sentiero 205 che poche decine di metri più in basso si divide. Io mi muovo verso Campofontana (sinistra).
Ad un iniziale traverso a fianco di una palizzata con reticolato, segue la discesa presso una lunga linea di pietre.

sentiero 205 Cima di Lobbia Campofontana
Scendendo lungo il sentiero 205

Giunto in una conca chiusa a meridione del declivio che scende da Malga Porto di sopra, abbandono il sentiero 205 diretto a Campofontana per svoltare, attraversando la linea di pietre, lungo il meno frequentato tracciato 285.

Calo vicino ad un laghetto poi, facendo molta attenzione alla presenza dei segnavia bianco-rossi, evito di imboccare i più larghi percorsi che, alla mia sinistra, portano verso il Rifugio Monte Torla e mi infilo in un avvallamento.

sentiero Giazza Cima di Lobbia
Pozza d’acqua a fianco del percorso

Perdo quota tra erba e sassi sparsi. La traccia risulta poco visibile ma la presenza di radi segnavia aiuta.
Passando a monte di un’altra pozza d’acqua giungo ad un cancelletto (q. 1286 m.).

sentiero 285 Campofontana Cima di Lobbia
Cancelletto al limite dell Montagna Lobbia

Qui tutto cambia. Il dolce pendio erboso che caratterizza l’area della “Montagna Lobbia” lascia il posto all’erto bosco che ricopre la Valle delle Fraselle.

Il sentiero è molto ripido. Slalomeggio tra gli alberi della Foresta Demaniale. Alcuni punti risultano un poco esposti.

sentiero 285 Giazza Cima di Lobbia
Tagliando il ripido pendio

Un tratto più semplice mi conduce ad incontrare il sentiero 284.
Continuo verso Prusti di sotto (sinistra) incontrando prima i ruderi di Prusti di sopra.

A Prusti di sotto (fontana) aggiro un edificio e, al vicino bivio, evito di attraversare un fosso e di continuare per il sentiero 284 e svolto, in discesa, sul 285.
E’ un tratto molto bello del percorso. Al mio fianco il fosso, sovrastato da un’alta parete rocciosa, compie un susseguirsi di affascinanti scivoli e cascatelle.

sentiero 285 Giazza Cima di Lobbia
Cascatelle a fianco del sentiero 285

Un ponticello mi porta sull’altra sponda mentre continuo a camminare nel bosco fino ai fabbricati di Ravaro.
Attraversato il Torrente Fraselle si perviene allo stradello che ne percorre l’omonima valle.

Sempre in discesa si percorre anche la Strada Provinciale ritornando velocemente al punto di partenza.

Ravaro
Ravaro

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nel Dicembre 2023
  • Durata*: 5h35′
  • Tempi progressivi*: Giazza – Campofontana (2h10′) – Monte Telegrafo (3h10′) – Cima di Lobbia (3h55′) – Bivio sentieri 284/285 (5h05′) – Giazza (5h35′)
    *I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco oppure, quando assente, a quanto da me impiegato.
  • Dislivello: +1050 m. / -1050 m.
  • Difficoltà: E (Escursionistica)
  • Carta escursionistica: Tabacco n. 059-Monti Lessini,Lessinia – 1:25000
  • Accesso: Uscendo dall’autostrada a Verona Est (provenendo da Verona) o a San Bonifacio-Soave (provenendo da Vicenza) raggiungere Illasi e risalire tutta la vallata tramite la S.P. n. 10 fino a Giazza.
  • Trasporto pubblico: Da Verona bus ATV per Giazza (linea 121).
    (https://www.atv.verona.it/orari_linee_bus_extraurbani)

COMMENTI E NOTE:

  • Percorso varie e interessante che presenta una parte inferiore prevalentemente nel bosco e una superiore piuttosto panoramica.
  • Il dislivello da affrontare e alcuni tratti ripidi richiedono un buono stato di allenamento.
  • Non sono presenti particolari difficoltà tecniche se non alcuni problemi di orientamento durante la discesa lungo il sentiero 285. Attenzione in caso di nebbia.
  • L’esposizione è ridotta e limitata a pochi punti ma una persona particolarmente suscettibile a tale elemento potrebbe avere difficoltà.
  • Per semplificare un poco il percorso e ridurre di circa 150 m. il dislivello, si può seguire tutto il sentiero 205 da Campofontana a Cima di Lobbia evitando la panoramica cresta che passa dal Monte Telegrafo.
  • L’anello è eseguibile in entrambi i sensi. Nel senso opposto a quello descritto la salita risulta più breve ma decisamente ripida, salvo l’ascesa a Monte Telegrafo.

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