Cascate di Breonio da Peri
Percorso ad anello ai margini occidentali della Lessinia che da Peri sale alle spettacolari Cascate di Breonio, formate dalle acque del Rio Paraiso e collegate dal Sentiero Fasoli.

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
SINTESI DESCRIZIONE
Dalla chiesa parrocchiale di Peri si segue il sentiero 252 diretto a Breonio tagliando il ripido versante occidentale del Monte Battucciano poi del Monte Corno.
Nei punti in cui la vegetazione si dirada, si aprono splendidi affacci sulla Vallagarina, con il serpeggiante Fiume Adige, e sulla catena del Monte Baldo. Qualche tratto risulta esposto.
Si attraversa il solco del Vajo Casarole sul fondo del quale scorre saltellante il Rio Paraiso.
Continuando a guadagnare quota, ci si inoltra nel Vajo Fontanelle fino ad incontrare il bivio con il Sentiero Fasoli che si segue.
Il pendio diviene sempre più erto fino a camminare lungo una cengia esposta e attrezzata con cavo metallico che conduce ancora al Vajo Casarole.
Si risale faticosamente il solco formato dal Rio Paraiso, ancora parzialmente attrezzato, compiendo alcune deviazioni per raggiungere le spettacolari Cascate dell’Angelo, del Serpente, di Eva e di Adamo.
Quando il Vajo si allarga, si svolta in direzione di Casarole che si raggiunge dopo aver superato un eremo dove la vista si apre nuovamente verso il Monte Baldo e uno scorcio di Vallagarina.
Si prosegue su comodo tracciato superando gli edifici di Corno e Semalo Freddo (segnavia 240) da cui si sale fino ad incontrare il sentiero 251 con il quale si perde quota, intersecando più volte la Strada Provinciale, fino a Peri.

DESCRIZIONE COMPLETA
Peri, lasciata l’auto nel parcheggio posto al limite sud del paese (q. 125 m. circa), attraverso la Statale e risalgo le vie del centro (segnavia 250) fino a raggiungere la chiesa parrocchiale.

Qui imbocco il tracciato 252 che conduce a Breonio e coincide con il Sentiero Natura che collega le due località.
Passato dietro al campanile e percorso un breve tratto di via Pontara, devio in decisa salita su sassosa mulattiera.
La prima parte del percorso è decisamente faticosa.
Velocemente guadagno quota zigzagando all’interno del bosco lungo la dorsale nord del Monte Battuciano.

Di seguito inizio un lungo ma meno pendente traverso a tagliare lo scosceso versante occidentale della montagna. La traccia diviene più esile.
Nei punti in cui la vegetazione si dirada, si aprono splendidi affacci sulla Vallagarina, con il serpeggiante Fiume Adige, e sulla catena del Monte Baldo.

Qua e là compaiono alcuni pannelli illustrativi del Sentiero Natura.
Un lungo tratto prevalentemente orizzontale ad occidente del Monte Corno, in parte esposto, porta ad un bel punto panoramico passato il quale mi inoltro nel solco del Vajo Casarole sul fondo del quale scorre saltellante il Rio Paraiso.


Per ora mi limito a guadare il corso d’acqua ma più in alto potrò ammirare i salti più accessibili e affascinanti.
Proseguo il traverso con l’iniziale esposizione mitigata dalla presenza del bosco.
Di seguito riprendo a salire in modo più deciso.
Mi inoltro nel Vajo Fontanelle fino a giungere all’incrocio con il percorso per le cascate formate dal Rio Paraiso, uno degli itinerari del paese di Breonio.

Qui abbandono il sentiero 252 e imbocco il tracciato per le cascate che corrisponde al Sentiero riservato agli escursionisti esperti dedicato a Enrico Fasoli, istruttore della scuola di alpinismo del Cai di Verona deceduto nel 2008 nel gruppo dell’Adamello.
Il percorso è contrassegnato da segnavia rosso-blu.

Massi erratici sparsi tra la vegetazione ricordano la presenza di un antico ghiacciaio.
Dopo una breve discesa incontro un branco di camosci sparso tra le piante. Devo attendere che si allontanino perché con i loro movimenti poco a monte del sentiero muovono pietre che potrebbero ruzzolare verso di me e non sarebbe piacevole.

Il pendio si è fatto ormai molto erto. Da un lato la parete che scende verticale sul tracciato, dall’altro il baratro è poco distante.
Quando la cengia si fa piuttosto stretta, un cavo di acciaio offre la possibilità di procedere in maggiore sicurezza.

Il tracciato torna più ampio in prossimità del Vajo Casarole. Ecco ancora il Rio Paraiso da guadare.
Inizio a risalire il vajo e quasi subito incontro la deviazione per la Cascata dell’Angelo.
Con attenzione scendo presso il letto del rio per poi risalirlo seppure l’acqua occupi completamente il fondo della forra.
Una curva ed ecco il bel salto d’acqua!

Tornato sul sentiero principale, affronto un ripido tratto attrezzato e scalinato per poi imboccare la deviazione per la seconda cascata.
Velocemente mi porto presso la Cascata del Serpente, anch’essa posta all’interno di un ambiente spettacolare.

Ripreso il Sentiero Fasoli continuo la salita sull’erto versante destro orografico fino alla biforcazione per raggiungere la Cascata di Eva.
Ancora una volta ritorno sul fondo del vajo trovandomi di fronte ad un altro salto spettacolare che scende fra alte pareti.

Ritornato sul sentiero principale continuo a guadagnare quota ancora con la parziale presenza di un cavo d’acciaio.

Supero una grotta con statuetta della Madonna e traverso fino al bivio per la quarta cascata, quella dedicata ad Adamo.
Ritorno verso il rio sfiorando la parte superiore della Cascata di Eva e procedo a fianco del corso d’acqua.
Grazie ad alcuni pioli, supero un piccolo salto di roccia ed eccomi alla Cascata di Adamo.

Con l’ultimo tratto del Sentiero Fasoli mi porto sopra la Cascata di Adamo, guado il rio e dopo aver superato una panchina con tavolo svolto sulla mulattiera per Casarole e i Masi de Sora.
Continuo a fianco del corso d’acqua fino ad una vicina ulteriore cascatella, passo sul versante opposto e inizio l’ascesa del pendio.
Esco dal bosco in corrispondenza dell’Eremo di Casarole dove la vista si apre nuovamente verso il Monte Baldo e uno scorcio di Vallagarina.

Evitando altri tracciati, salgo a fianco di una fila di lastre di pietra poi mi porto in località Casarole (q. 849 m.).

Procedo su stradello verso nord in direzione di Fosse (segnavia 240).
Il percorso risulta piuttosto panoramico. Scorgo anche la porzione meridionale del Lago di Garda.

Giunto ad un incrocio (q. 878 m.) continuo sul percorso pianeggiante identificato dai segnavia bianco-rossi che aggira una dorsale alternando tratti nel bosco ad altri più aperti.
Supero gli edifici di Corno (fontana).

Con percorso panoramico e semplice giungo a Semalo Freddo (fontana) dove imbocco una mulattiera (segnavia 240) che sale fino ad incontrare il sentiero 251 che seguo verso Peri.

Perdo quota con alcuni tornanti intervallati da lunghi rettilinei.
Incrocio innumerevoli volte la strada provinciale che collega Peri a Fosse con alcuni tratti attrezzati a facilitare il superamento della scarpata scavata per realizzare la sede stradale.
Il percorso è spesso sconnesso con fondo ricoperto di sassi.

Pian piano vedo avvicinarsi il fondo della valle in cui scorre il fiume Adige.
Oltrepasso un fabbricato di servizio alle utenze pubbliche e continuo a scendere incrociando ancora la strada alcune volte l’ultima delle quali (q. 224 m.) la risalgo per alcune centinaia di metri.
Ripreso il sentiero continuo la discesa fino ad uno stradello sterrato con cui ritorno in paese.
Raggiunta la chiesa, seguendo il percorso dell’andata ritorno al punto di partenza.

DATI ITINERARIO
- Escursione effettuata nel Gennaio 2025
- Durata*: 6h10′ (comprese tutte le deviazioni)
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Tempi progressivi*: Peri – inizio sentiero Fasoli (1h55′) – Sentiero Fasoli comprese le deviazioni a tutte le cascate – Bivio per Casarole (3h35′) – Casarole (3h50′) – Bivio sentieri 240/251 (4h40′) – Peri (6h10′)
*I tempi inseriti corrispondono a quanto da me impiegato e sono puramente indicativi. - Dislivello: +900 m./ -900 m. circa
- Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
- Carta escursionistica: Tabacco n. 59 – Monti Lessini – Lessinia 1:25000
- Accesso: Da Verona (o uscita autostradale Verona Nord) proseguire in direzione Trento fino a raggiungere Peri dove si lascia l’auto nel parcheggio ad inizio paese; da Trento utilizzare l’autostrada fino ad Ala-Avio dove si prosegue per Verona fino a Peri dove si lascia l’auto nel parcheggio posto al termine del paese.
- Trasporti pubblici: Treno da Verona o Trento fino a Peri (https://www.trenitalia.com/).
COMMENTI E NOTE
- Alternativa più impegnativa rispetto alla classica escursione che ha avvio da Breonio. L’itinerario è abbastanza vario e ricco di punti panoramici, seppur siano tanti i tratti nel bosco. Solo la discesa finale risulta maggiormente noiosa. Da non perdere le deviazioni a tutte le cascate.
- Sono presenti diversi tratti esposti, per lo più attrezzati, che rendono l’itinerario poco adatto a chi abbia paura del vuoto. Come indicato in un pannello al suo inizio, il Sentiero Fasoli è sconsigliato a escursionisti inesperti, bambini e gruppi numerosi. Eventualmente si può sfruttare la presenza di un cavo di acciaio nei punti più delicati per attaccarsi ad esso con un cordino o set da ferrata. La traccia per la base della cascata di Adamo richiede un minimo di confidenza con i tratti attrezzati.
- Il dislivello da superare richiede un buon grado di allenamento.
- E’ opportuno eseguire l’itinerario nel senso descritto per affrontare le maggiori difficoltà in salita.
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