Rifugio Bolzano dai Laghetti di Fiè
Escursione lungo i sentieri che dai laghetti di Fiè allo Sciliar salgono al Rifugio Bolzano con lo scenografico passaggio attraverso la forra percorsa dal “Sentiero dei tronchi”.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
SINTESI DESCRIZIONE:
Dal parcheggio dei Laghetti di Fiè, si imbocca il sentiero 1, che si seguirà fino alla meta, passando vicino ai bacini d’acqua con lo Sciliar che si specchia sulle placide acque.
Si sale a Malga Tuff per poi traversare lungo il fianco della montagna prima su comoda strada forestale poi su stretto sentiero panoramico e, in parte, esposto.
Una volta giunti alla Forra dello Sciliar se ne compie la risalita lungo uno spettacolare percorso, stritolato tra i fianchi delle montagne, in parte con fondo in sasso e in parte su passerelle realizzate con tronchi di legno. E’ il cosiddetto “Sentiero dei Tronchi” noto anche come Knüppelweg o Prügelweg.
Una volta giunti alla Malga Sessel, si compie la risalita del fianco meridionale dello Sciliar e, con vista via via più estesa, si perviene al Rifugio Bolzano.
Il ritorno avviene, inizialmente, utilizzando il sentiero 3 che, dopo un iniziale tratto prevalentemente pianeggiante, scende in una vera picchiata fino a ricollegarsi al sentiero 1.
Un breve tratto su quest’ultimo tracciato per poi seguire prima il tracciato 3B poi il comodo 7.
Ritornati nuovamente sul percorso 1, lo si segue fino al punto di partenza.
DESCRIZIONE COMPLETA:
Dal parcheggio (q. 1060 m.) posto al termine della strada che sale da Fiè ai relativi laghetti, raggiungo comodamente la conca in cui è adagiato il primo dei bacini d’acqua (q. 1053 m.), da qui non visibile.
Proseguo lungo il tracciato 1 giungendo velocemente al secondo laghetto (q. 1078 m.).
Cammino a fianco della sponda meridionale del bacino in un ambiente spettacolare con lo Sciliar e Punta Santner a sovrastare le placide acque.
Proseguo nella salita e presto arrivo al bivio fra i tracciati 1 e 1B. Continuo sul primo immergendomi nell’abetina. Per tutto il percorso di andata seguirò costantemente il segnavia 1, fino alla meta, il Rifugio Bolzano/Schlernhaus, 1400 metri più in alto!
Il tracciato sale deciso, costantemente nel bosco fino all’ondulato prato in cui giace la Malga Tuff/Tuff Alm, attualmente in ristrutturazione.
Lascio la malga alla mia sinistra e ritorno fra gli alberi, continuando a guadagnare quota, ora sul meno pendente stradello forestale proveniente dai laghetti, alternativa più lunga e dolce per arrivare alla Malga Tuff.
Superati alcuni fossi, più o meno ampi, proseguo nell’ascesa, oltrepassando prima il bivio con il tracciato 1A poi quello con il 3. Intanto alcuni squarci regalano belle viste panoramiche verso la conca di Bolzano, il Renon, i gruppi dell’Ortles-Cevedale, Tessa e Maddalene.
Ho superato ormai i 1500 metri di quota quando incontro il bivio fra i tracciati 1 e 7. Da quest’ultimo tornerò indietro. Quindi, procedo in salita abbandonando l’ampio tracciato forestale.
Il sentiero si stringe decisamente mentre taglio le pendici sempre più erte dello Sciliar.
L’ambiente si è ormai fatto selvaggio e alte pareti verticali si ergono intorno a me.
Cammino su di una panoramica cengia con belle visuali sul territorio circostante mentre l’esposizione risulta un poco limitata dalla presenza di mughi sotto al sentiero.
Raggiunto il bivio con il tracciato 3B, proseguo in salita verso il Rifugio Bolzano.
Il tragitto è tornato ampio ma pendente mentre mi incuneo all’interno della valletta del Rio Sciliar sempre più stretta.
All’incrocio con il sentiero 3 mi si presenta una doppia possibilità per raggiungere il Bolzano. La differenza in termini di tempo è minima. Il tracciato “ripido” lo utilizzerò in discesa al ritorno. Adesso voglio continuare lungo il fondovalle dove mi aspetta un tratto spettacolare.
Passano pochi minuti ed eccomi nella Fossa dello Sciliar a camminare a pochi passi dal Rio affiancato su entrambi i lati da alte pareti rocciose.
Passerelle formate da tronchi di legno si alternano alla bella mulattiera dal fondo in sasso. Mi trovo sul cosiddetto “Sentiero dei Tronchi” noto anche come Knüppelweg o Prügelweg.
La temperatura percepita è calata drasticamente a causa della corrente che si incunea nel passaggio che si fa sempre più stretto, incredibilmente scenografico.
Trascorro diversi minuti all’interno del canyon prima che questo si allarghi nuovamente.
Faticosamente arrivo nel terrazzo prativo in cui è posta Malga Sessel/Sessel Schwaige (q. 1940 m.), oggi chiusa.
Continuo in direzione nord all’interno di un vallone. In alto scorgo la dorsale su cui transiterò al ritorno. Ho ancora molto da salire!
Dopo alcune centinaia di metri svolto verso est guadagnando incessantemente quota. La visuale si espande sempre più, la conca di Bolzano con il bianco gruppo dell’Ortles-Cevedale da una parte, l’area di Obereggen con la Pala di Santa e un pezzetto di Latemar, oltre al Lagorai in lontananza, dall’altra. Poi, progressivamente spuntano il Corno Nero, il Corno Bianco e il meraviglioso gruppo del Catinaccio al completo in tutta la sua bellezza.
Oltrepassata anche la Malga Moar/Moarboden (q. 2230 m.), in splendida posizione panoramica, non resisto dal guardarmi intorno ancora una volta. La vista ora tocca anche il Brenta, l’Adamello-Presanella e le montagne intorno al Lago di Garda.
Ho superato i 2300 metri di altitudine quando giungo presso una grande croce posta al limitare del balcone erboso in vista del Rifugio Bolzano.
Un ultimo tratto inclinato ed eccomi alla grande struttura (q. 2457 m.) che ricorda un castello d’alta quota. La prima costruzione è datata 1885.
Per un panorama a 360° bisogna salire sul vicino Monte Pez ma già dal rifugio la vista è incredibile. Sono ormai visibili anche i Denti di Terrarossa, Sassopiatto e Sassolungo , il Sass Pordoi, l’altopiano del Puez.
Per il ritorno imbocco il sentiero 3 che procede in piano identificato da una serie di pietre poste verticalmente.
Passata la sommità della valletta che scende verso Malga Sessel, visibile in lontananza, il tracciato inizia a perdere quota lungo un’ampia e panoramica dorsale.
Dopo aver attraversato una traccia che taglia trasversalmente il sentiero, la dorsale si stringe e la pendenza cambia drasticamente. E’ una vera picchiata verso il basso quella che affronto ora zigzagando e devo guardare bene dove mettere i piedi per evitare possibili scivolamenti o di inciampare, seppure il percorso non sia difficile. Solo le ginocchia reclamano un po’.
Man mano che scendo tornano le conifere, sempre meno diradate.
Supero un passaggio esposto poi un bel punto panoramico prima di infilarmi in un canalino.
Ho perso circa 700 metri di quota tutti d’un fiato quando giungo ad incontrare il sentiero 1.
Lo seguo per un breve tratto per poi abbandonarlo e procedere sul tracciato 3B, ancora in discesa.
Camminando in direzione della Malga Hofer imbocco il percorso 7 (q. 1500 m. circa).
La progressione è finalmente comoda e rilassata.
Ritrovo ancora una volta il tracciato 1 con cui procedo verso Malga Tuff e Fiè. Ormai la fatica si fa sentire e, evitando tutte le varie deviazioni, opto per ripercorrere lo stesso itinerario dell’andata, essendo il più breve, per cui, senza più abbandonare il sentiero 1 passo ancora vicino a Malga Tuff per poi scendere direttamente ai laghetti di Fiè e al vicino parcheggio.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nel Novembre 2024
- Durata*: 7h10′
- Tempi progressivi*: Parcheggio Laghetti di Fiè – Malga Tuff (40′) – Bivio sentieri 1/1A (1h00′) – Bivio a valle sentieri 1/3 (1h20′) – Bivio a monte sentieri 1/3 (2h00′) – Malga Sessel (2h50′) – Rifugio Bolzano (4h20′) – Bivio a monte sentieri 1/3 (5h40′) – Bivio a valle sentieri 1/3 (6h10′) – Malga Tuff (6h50′) – Parcheggio Laghetti di Fiè (7h10′)
*I tempi inseriti corrispondono a quanto presente nella segnaletica posta lungo i sentieri. - Dislivello: +1500 m./ -1500 m.
- Difficoltà: E (Escursionistica)
- Carta escursionistica: Tabacco n. 029-Sciliar-Catinaccio-Latemar – 1:25000
- Accesso: Da Bolzano (o uscita autostradale Bolzano Nord) procedere in direzione Bressanone fino Prato all’Isarco dove si segue per Fiè allo Sciliar da dove si sale ai laghetti.
- Trasporti pubblici: da Bolzano bus SAD fino alla fermata di Fiè allo Sciliar Rotatoria (linea 170) (https://www.sad.it/). Proseguire poi a piedi lungo il tracciato 1 oppure tramite il meno semplice abbinamento dei sentieri 14 e 15.
COMMENTI E NOTE:
- Percorso di grande fascino, particolarmente bello nella parte superiore. Il passaggio nella forra è molto caratteristico.
- Seppur non presentando difficoltà tecniche particolari, quindi ben percorribile dall’escursionista allenato e abituato ai percorsi di alta montagna, l’itinerario nella sua interezza presenta alcuni tratti che possono creare problemi specifici. La discesa lungo il sentiero 3 è veramente ripida quindi meglio non avere problemi alle articolazioni come anche non temere particolarmente di vertigini o paura del vuoto. L’esposizione può essere un problema nel tratto di sentiero 1 che anticipa l’ingresso nella forra. In caso di paura del vuoto, all’andata è meglio evitare quel tratto di sentiero 1 utilizzando i tracciati 7 e 3B descritti per il ritorno. Poi ritornare lungo lo stesso tracciato.
- L’itinerario può essere suddiviso in due giornate pernottando al Rifugio Bolzano ma richiede, ad ogni modo, il superamento della quasi totalità del dislivello durante l’andata.
- Se l’interesse principale è quello di percorrere la forra con il “Sentiero dei tronchi”, si può concludere il tragitto di andata alla Malga Sessel riducendo il dislivello di 500 metri.
- L’escursionista molto allenato può allungare un poco sia l’itinerario che il dislivello passando, al ritorno, dalla Malga Hofer, anche utilizzando nell’ordine i tracciati 3-8A-8-2.
- L’escursione può essere eseguita in entrambi i sensi ma con fondo bagnato il tratto sui tronchi diviene molto scivoloso, assolutamente da evitare in discesa.
- L’intero percorso è da evitare con condizioni invernali.
Altre escursioni pubblicate in zona:
- Giro del Catinaccio
- Giro del Catinaccio di Antermoia da Mazzin
- Sullo Sciliar da Bagni di Lavina Bianca
- Tra l’Alpe di Siusi e l’Alpe di Tires
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