Monte Giovarello dal Passo delle Radici
Un facile tratto del crinale tosco-emiliano con estesi panorami per questa escursione ad anello che, tra faggete e praterie d’alta quota, collega il Passo delle Radici e il Monte Giovarello, cima affacciata sull’alta valle del Dolo.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
SINTESI DESCRIZIONE:
Dal Passo delle Radici si segue il tracciato 00 salendo all’Alpicella delle Radici, panoramica cima che offre una bella visuale sulle Alpi Apuane e sul limitrofo Appennino.
Di seguito si scende tra i faggi per risalire fino al Colle dei Laghi, altro bel balcone.
Si procede in saliscendi sempre lungo il crinale che segna il confine fra Toscana ed Emilia fino a toccare il Passo del Giovarello a cui segue l’ascesa all’omonimo monte su traccia non segnalata ma evidente.
Tornati al Passo del Giovarello, si svolta lungo il tracciato 601 perdendo quota fino alla bella piana in cui è posto il Rifugio Le Maccherie.
Il cammino prosegue su ampia forestale nel bosco.
Passati non lontano dalla località San Geminiano, si aggira l’Alpicella delle Radici ritornando al punto di partenza.
DESCRIZIONE COMPLETA:
Passo delle Radici, valico tra Toscana ed Emilia. Di fronte all’ex albergo-ristorante e alla strada per San Pellegrino, imbocco lo sterrato (segnavia 00-593-597) che procede verso nord in direzione dell’Alpicella delle Radici. Il percorso iniziale coincide con alcuni dei principali itinerari tosco-emiliani come la Grande Escursione Appenninica (GEA), l’Alta Via dei Parchi (AVP), la Via Bibulca (VB), la Via Matildica del Volto Santo nonché il Sentiero Italia CAI (SI).
Dopo pochi minuti, lascio a destra la Strada Matildica che, coincidente con il tracciato 597, porta a San Geminiano.
Continuo il cammino e non molto più avanti abbandono anche la Via Bibulca/593 per mantenermi sul sentiero 00 che si inoltra nel bosco interrotto solo da alcune radure e dall’attraversamento di una pista da sci in disuso.
Con una ripida salita finale esco dalla faggeta e raggiungo la zona sommitale dell’Alpicella delle Radici. Con una piccola deviazione tra erba e blocchi di arenaria, salgo alla croce di vetta (q. 1678 m.) il primo balcone di giornata con splendida vista sulla Garfagnana, con le Alpi Apuane in particolare, e la limitrofa porzione di Appennino oltre alla Pianura Padana e le Alpi quando la visibilità lo permette.
Pochi passi e mi ritrovo nuovamente tra i faggi passando immediatamente a fianco di un paio di edifici di servizio al dismesso impianto sciistico.
Continuo la discesa fino ad incontrare il bivio con il vecchio tracciato del sentiero 00 che evita la salita all’Alpicella.
Riprendo a salire pervenendo alla cima del Colle dei Laghi (q. 1692 m.), altro bel balcone panoramico.
Procedo sulla traccia del sentiero 00 che segue i saliscendi della larga dorsale erbosa che funge da confine fra Toscana ed Emilia a identificazione del quale sono ancora presenti alcuni cippi, testimonianza di secoli passati.
A Cima La Nuda (q. 1706 m.) ho davanti la mia meta, il Monte Giovarello, a sinistra del quale si staglia il Monte Prado, il massimo rilievo toscano, l’unico che supera i 2000 metri di quota.
Calo al Passo del Giovarello (q. 1668 m.) e subito risalgo sul versante opposto tramite l’evidente traccia non segnalata che percorre la dorsale del Monte Giovarello.
Mi trovo ora sul limite del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano di cui il Giovarello è la cima più orientale.
Volgendo verso ovest, un tratto piuttosto pianeggiante mi conduce sulla vetta (q. 1760 m.) da cui posso godere di una vista sublime a 360° : verso sud-est il Monte Cimone e il Monte Giovo, verso sud le Apuane, a nord-ovest tutta l’alta Val Dolo con l’Abetina Reale, poi a nord la pianura e le Alpi, quando foschia e smog lo permettono.
Torno sui miei passi fino al Passo del Giovarello.
Stavolta svolto in discesa sul lato emiliano (sinistra) e, seguendo il tracciato 601/Alta Via dei Parchi, rimango al limitare del bosco tagliando un tratto dello stradello a fondo naturale che unisce San Geminiano al Casone di Profecchia.
Incontrato nuovamente lo stradello, lo seguo in discesa pervenendo piuttosto velocemente alla bella piana delle Maccherie. Il Giovarello fa da sfondo alla torbiera mentre diversi ragazzi stanno rifocillandosi sul retro del piccolo rifugio.
Continuo sulla forestale perdendo ancora quota, ora nuovamente tra i faggi. Il cammino è piuttosto rilassato. Mi mantengo sempre sul tracciato principale, corrispondente all’Alta Via dei Parchi, evitando tutte le deviazioni verso valle.
Passato un piccolo edificio di servizio all’acquedotto, una salita mi conduce presso un’area attrezzata.
Proseguo in direzione del Passo delle Radici (segnavia 593-597) transitando a monte degli edifici di San Geminiano visibili in lontananza quando attraverso la vecchia pista da sci.
Al bivio fra i percorsi 593 e 597 (q. 1482 m.) scelgo quest’ultimo in quanto meno sconnesso e con dislivello inferiore.
Quando ritrovo il tracciato 00, utilizzato all’andata, sono ormai al termine dell’escursione e, in leggera discesa in pochissimi minuti, ritorno al Passo delle Radici.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nell’Agosto 2024
- Durata*: 3h15′
- Tempi progressivi*: Passo del Radici – Alpicella delle Radici (40′) – Passo del Giovarello (1h30′) – Monte Giovarello (1h40′) – Passo del Giovarello (1h50′) – Rifugio Le Maccherie ( 2h10′) – Bivio sentieri 593/597 (2h50′) – Passo del Radici (3h15′)
*I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco integrata, quando assente, da quanto da me impiegato. - Dislivello: +450 m./ -450 m. circa
- Difficoltà: E (Escursionistica)
- Carta escursionistica: CAI Modena – Alto Appennino Modenese 1:25000
- Accesso:
1)Dalla Toscana passando da Castelnuovo in Garfagnana e Pieve possibile poi, a scelta, la più larga ma lunga strada del Passo delle Radici oppure il ripido tracciato passante per San Pellegrio in Alpi;
2)Dall’Emilia Romagna salire al Passo delle Radici passando da Piandelagotti o Pievepelago a seconda della provenienza. - Trasporti pubblici: Dalla Toscana Autolinee Toscane – Extraurbani Lucca (Linea E56) da Castelnuovo Garfagnana-Passo delle Radici (https://www.at-bus.it/it/orari.html#modTimetables_collapseExtraUrbanLine); dall’Emilia Autobus Seta fino a Imbrancamento (Linea 845 – stagionale) a quota 1350 m. circa poi a piedi lungo la Via Vandelli e per asfalto al Passo delle Radici. Altrimenti bus fino a Piandelagotti (Linea 600) poi a piedi collegandosi al percorso presso San Geminiano (circa 1h30′ solo andata). (https://www.setaweb.it/mo/linee#mo2)
COMMENTI E NOTE:
- Escursione che si sviluppa in parte nella faggeta e in parte sul panoramico crinale di confine fra Toscana ed Emilia che regala splendide viste.
- Percorso piuttosto facile per l’escursionista allenato. Non esistono difficoltà tecniche e tratti esposti.
- La salita al Monte Giovarello è facoltativa ma consigliata per la bella visuale che si ha sull’alta Val Dolo.
Altre escursioni pubblicate in zona:
- Lago della Bargetana e Monte Prado dal Casone di Profecchia
- Da San Pellegrino in Alpe alle Cime di Romecchio
- Sentiero delle Cascate di Sant’Anna Pelago
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2 Replies to “Monte Giovarello dal Passo delle Radici”
bel giretto facile ma appagante, è possibile farlo in inverno con le ciaspole ? ciao grazie
Ciao Paolo,
l’escursione è fattibile tutto l’anno con un occhio alle condizioni di innevamento.
Con le ciaspole è molto faticoso perchè normalmente poco o per niente battuto il tratto di crinale, in particolare quando c’è abbastanza neve. E bisogna avere una bella confidenza con l’attrezzo dato che alcuni tratti possono risultare ripidi, sia in discesa che in salita e, soprattutto, un traverso prima di uscire completamente allo scoperto può risultare ostico e richiede esperienza.
Con poca neve e nella parte fuori dal bosco, in inverno sono spesso utili i ramponi.
Diverso è il discorso lungo la strada forestale che diventa pista da sci di fondo nel tratto San Geminiano-Maccherie con prolungamento, se le condizioni lo consentono, a tutta la forestale fino al Passo del Giovarello e, a volte, verso il Passo delle Radici. Nella zona comunque esistono percorsi dedicati ai ciaspolatori che permettono di evitare di camminare sulla pista da fondo.
In caso di pericolo valanghe, è da evitare il tratto di forestale che passa proprio sotto la parete del Giovarello ma è necessario utilizzare il più ripido e diretto sentiero estivo (quello descritto).
Simone