Monte Barigazzo da Tosca
Escursione nel versante nord-occidentale del Monte Barigazzo con partenza dal piccolo borgo di Tosca e passaggio dalla “cresta sud” detta anche “cresta facile”.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
SINTESI DESCRIZIONE:
Da Tosca si sale a Colombara alternando asfalto e sterrato.
Definitivamente su mulattiera si guadagna faticosamente quota fino a sfiorare i resti della Città d’Umbria, raggiungibili con una breve deviazione.
Ancora in salita, immersi nel bosco, si giunge a fianco della Cresta del Cravedosso e alla base delle famose creste del Monte Barigazzo.
Evitando la “Cresta nord” (o cresta difficile), esposta su entrambi i lati e riservata ai più esperti, si percorre la più facile e poco esposta “Cresta Sud” dove non manca qualche bel punto panoramico.
Terminata la cresta, si perviene alla Chiesa di Barigazzo, bell’edificio posto al limitare di un’ampia radura.
Ancora uno sforzo e ci si trova sulla sommità del Monte Barigazzo con splendida vista sul territorio circostante e, quando limpido, sull’arco alpino.
Si ritorna alla Chiesa di Barigazzo e presso le creste dove, con una breve e facoltativa deviazione, si può arrivare al monumento in ricordo di Walter Belli posto sul margine orientale della “Cresta Nord”.
Si continua attraverso la Conca delle creste, boscoso avvallamento stretto fra le due dorsali per poi scendere ripidamente a incontrare il percorso dell’andata che si utilizza per ritornare a Tosca.
DESCRIZIONE COMPLETA:
Dalla chiesa di Tosca (q. 585 m. circa) ripercorro per poche decine di metri la strada di accesso al borgo poi svolto su di un viottolo sterrato che passa tra le case.
Ritrovato l’asfalto lo seguo in salita per circa 300 metri fino all’incrocio con la strada che conduce, tra gli altri, a Case di Mezzo e verso Monte Barigazzo.
La imbocco e appena prima dei vicini fabbricati svolto, sempre in salita, sulla sterrata che mi conduce agli edifici di Case di Mezzo.
Ancora su asfalto continuo a guadagnare quota ma poco più avanti, in località Colombara (q. 680 m.) presso una cappelletta inglobata all’interno del giardino di una casa, devio definitivamente su sterrato.
Al vicinissimo ed ennesimo incrocio, tengo il tracciato di sinistra che procede costantemente in salita.
Raggiunta una bella zona calanchiva, lascio il sassoso stradello per percorrere un più pendente solco ricavato nel terreno sdrucciolevole.
Fuori e dentro al bosco, continuo la faticosa ascesa.
Passo a fianco di una panoramica elevazione su cui è posta una croce.
Appena oltre, un bivio di due mulattiere può far nascere qualche dubbio sul percorso da seguire. Evito il tracciato che sale a destra, seppure mi condurrebbe direttamente presso la Città d’Umbria, in quanto presto diviene poco visibile e invaso dalla vegetazione, più adatto agli avventurosi. Procedo, quindi, diritto.
Mantenendomi costantemente sul tracciato più evidente, giungo alla strada che sale verso Monte Barigazzo. La risalgo per circa 200 metri ed eccomi a imboccare il tracciato 809 (fontana).
Oltrepassato il Lago di Città compio una piccola deviazione per salire sul colle in cui sono posti i ruderi della Città d’Umbria (o Castelliere d’Umbria, q. 977 m.) sito archeologico probabilmente fondato tra il III e il II secolo a.C.
Ripreso il cammino sul tracciato 809, salgo ora in modo un po’ più deciso fino a pervenire nella conca chiusa tra la Cresta del Cravedosso e una parallela dorsale.
Supero un primo bivio con il sentiero 809A che percorrerò più tardi per tornare indietro e al secondo lo utilizzo per portarmi verso la “Cresta Sud” (o cresta facile) che corre parallela alla “Cresta Nord” (o cresta difficile) cavalcata da un’esile ed esposta traccia riservata esclusivamente agli escursionisti dal passo sicuro e privi anche di un minimo timore del vuoto.
Una breve salita ed eccomi ad incrociare il sentiero 803 proprio sulla dorsale che, in direzione del Monte Barigazzo, viene denominata “Cresta Sud”.
Inizio a risalire la cresta (segnavia 809A) e presto mi appare anche quella “nord”.
Tra le due è posta la Conca delle Creste, immersa nel bosco.
Guadagno lentamente quota. Il percorso non è troppo stretto e l’esposizione limitata.
Numerosi sono i punti panoramici.
Terminata la cresta, proseguo in direzione della chiesa di Barigazzo (segnavia 809A).
Sembre tra i faggi, fra una conca e l’altra, oltrepasso il bivio con l’altra estremità della Cresta Nord, poi il “Cancello Ovest” oltre il quale, in pochi minuti, giungo alla splendida distesa prativa punteggiata e circondata da faggi, alcuni secolari, in cui è posta la chiesa di Barigazzo (q. 1215 m.).
Ancora pochi minuti in salita a fianco di una staccionata ed eccomi sulla vetta del Monte Barigazzo (q. 1284 m.) in cui è posta una grande croce.
E’ l’ora di una bella pausa per mangiare qualcosa e guardare l’esteso territorio da qui visibile.
Dai reggiani Ventasso, Cusna e Alpe di Succiso fino al Monte Sagro, nelle Alpi Apuane, posizionato appena a destra dei più vicini monti Orsaro e Marmagna.
Poi c’è l’arco alpino con la vista che si spinge fino al Monte Rosa e al Bernina.
Ritorno alla Chiesa di Barigazzo poi al Cancello Ovest.
Ancora un breve tratto lungo il percorso seguito all’andata e mi ritrovo all’inizio dei percorsi delle Creste.
All’estremità orientale della “cresta nord” è stato posizionato un monumento in ricordo di Walter Belli, pluricampione italiano di downhill e biketrail originario di queste zone. Un percorso indicato con il numero 7 conduce in quel luogo.
Decido, quindi, di compiere questa deviazione di alcuni minuti tra il bosco e la sommità della ripida dorsale ed eccomi in un altro incredibile punto panoramico.
Tornato all’incrocio precedente, percorro ora il sentiero 809 che attraversa la Conca delle Creste e, oltrepassato un piccolo laghetto ora ghiacciato (q. 1042 m.), mi ritrovo al bivio con il tracciato 809A.
Mantenendo la direzione Campo del Gallo e Tosca scendo velocemente nella faggeta fino a ritrovare l’asfalto.
Cammino in leggera discesa lungo la stradina e poco più avanti, all’incrocio con il sentiero 809 presso la fontana, ritrovo il percorso utilizzato all’andata.
Con attenzione a non sbagliare strada, ripercorro quanto già seguito in senso opposto. L’itinerario non è assolutamente scontato: un paio di centinaia di metri lungo l’asfalto e, in corrispondenza di una curva, svolto sulla sterrata che, con pendenza alterna mi riporta a Colombara. Il campanile di Tosca è laggiù.
Alternando asfalto e fondo naturale transito nuovamente da Case di Mezzo e, infine, torno al punto di partenza.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nel Febbraio 2024
- Durata*: 4h20′ (esclusa deviazione per il monumento a Walter Belli)
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Tempi progressivi*: Tosca – inizio sentiero 809 (1h00′) – incrocio sentieri 809/809A (1h40′) – Chiesa di Barigazzo (2h30′) – Monte Barigazzo (2h40′) – Chiesa di Barigazzo (2h50′) – incrocio sentieri 809/809A (3h40′) – inizio sentiero 809 (4h20′)
*I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto da me impiegato. - Dislivello: +750 m./ -750 m.
- Difficoltà: E (Escursionistica)
- Carta escursionistica: Appennino Piacentino 3 – Valli Nure, Arda e Ceno – 1:25000
- Accesso: Dall’autostrada Parma-La Spezia, provenendo da nord, uscire a Fornovo poi proseguire per Varsi e seguire la S.P. in direzione di Valmozzola per alcuni km fino al bivio per Tosca che si raggiunge dopo circa ulteriori 5 km mentre provenendo da sud uscire a Borgotaro poi seguire per Valmozzola e Varsi proseguendo lungo la S.P. n. 42, superare Vettola, Maestri e, circa 3 km oltre Castellaro, deviare per Tosca che si raggiunge in circa altri 5 km.
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Trasporti pubblici: Autobus TEP (Linea 2345 per Borgotaro-Varsi)
(https://www.tep.pr.it/linee-e-orari/linee-extraurbane) praticamente non utilizzabile.
COMMENTI E NOTE:
- Ad un inizio su terreno aperto, toccando alcuni piccoli agglomerati urbani segue una lunga porzione nel bosco. Nella parte più elevata dell’escursione sono presenti alcuni bei punti panoramici che hanno il loro apice sulla cima del Monte Barigazzo.
Certamente caratteristica la salita lungo la Cresta Sud. - Non ci sono particolari difficoltà lungo il percorso a parte qualche possibile indecisione sul tracciato da seguire data la presenza di diversi bivi privi di segnaletica.
- L’esposizione è molto limitata. Solo qualche punto percorrendo la Cresta Sud può infastidire chi sia particolarmente sofferente ai pendi abbastanza inclinati. Comunque, la traccia non è mai stretta. Volendola evitare, si percorre sia all’andata che al ritorno la Conca delle Creste. Assolutamente da evitare, invece, la Cresta Nord (che non è parte del percorso descritto) da parte di chiunque possieda la benchè minima paura del vuoto visti il sentiero decisamente esile e la forte esposizione su entrambi i lati, di cui uno particolarmente inclinato.
- Le porzioni ad anello dell’itinerario sono percorribili in entrambi i sensi ma è più indicato camminare lungo la Cresta in salita.
- Si può ridurre un poco il percorso seguendo anche all’andata il tragitto del ritorno anche se, almeno, la salita per la Cresta Sud rende l’escursione più logica e piacevole.
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