Via Francigena: Pont Saint Martin-Ivrea

Via Francigena: Pont Saint Martin-Ivrea

Tra i vigneti e i borghi della tappa n. 6, da Pont Saint Martin a Ivrea, della Via Francigena italiana che dal Passo del Gran San Bernardo conduce a Roma.

Settimo Vittone
Verso il borgo vecchio di Settimo Vittone

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


SINTESI DESCRIZIONE:

Dalla Stazione ferroviaria di Pont Saint Martin ci si collega al percorso della Via Francigena salendo tra caratteristici vigneti terrazzati alla panoramica Cappella di San Rocco poi a Carema.
Ritornati sul fondovalle, alternando asfalto a percorsi a fondo naturale, si toccano Torre Daniele e Cesnola.
Evitato di raggiungere il centro di Settimo Vittone, si riprende a salire accompagnati dalle edicole della “Via Crucis” fino alla Chiesa della Beata Vergine delle Grazie e al vicino Castello di Borgovecchio dove vale la pena accedere all’interno dell’area castellata in modo da ammirare anche l’antica Pieve di San Lorenzo e l’annesso Battistero.

Ancora il passaggio fra vigneti poi si sprofonda all’interno di un canalone boscoso per uscirne in vista di Montestrutto con il suo castello che viene sfiorato. Eventualmente si può compiere una breve deviazione per salire fino alla Pieve di San Giacomo con ampia visuale sulla vallata e verso il Canavese.
Oltrepassato Montestrutto il percorso diviene comodo e pianeggiante.
Si supera Borgofranco d’Ivrea e a Montalto Dora si riprende a salire pervenendo all’area dei laghi dell’anfiteatro morenico d’Ivrea.
Aggirato il Lago Pistono, con continui saliscendi, in parte nel bosco, si arriva ad Ivrea.
Attraversandone completamente il centro storico si abbandona il percorso della Via Francigena per giungere alla stazione dei treni.

Lago Pistono
Lago Pistono e castello di Montalto

DESCRIZIONE COMPLETA:

Una fredda giornata di dicembre, le previsioni danno per probabile una nevicata.
Ho così deciso di rimanere a quota molto bassa e di percorrere un tratto della Via Francigena collegando le stazioni ferroviarie di Pont Saint Martin e Ivrea.

Raggiungo in treno Pont Saint Martin (q. 312 m.) e, una volta nel piazzale della stazione, svolto a destra rimanendo vicino alla linea ferroviaria.
Seguendo una breve pista ciclo-pedonale giungo presso un supermercato dove svolto su via San Giorgio Dora poi a destra su via Caduti del Lavoro ed eccomi sulla Strada Statale 26 in località Prati Nuovi.

Cammino verso sud (destra) lungo la strada principale e dopo nemmeno 200 metri imbocco il sentiero per Carema (Sentiero dei Vigneti) e mi collego al tracciato della Via Francigena. Da adesso ad Ivrea non abbandonerò più il percorso, ben segnalato da indicazioni bianco-rosse, da una F o dal simbolo del “Viandante”.

Faticosamente risalgo il pendio, anche ripido e roccioso, passando vicino ai caratteristici vigneti terrazzati dotati di “pilun”, colonne troncoconiche realizzate in pietre e calce.

Pilun Pont Saint Martin
I caratteristici “pilun”

Una volta raggiunta la Cappella di San Rocco (XVII secolo, q. 384 m.) la visuale è già ampia sulla sottostante vallata della Dora e l’imbocco del Canavese. Qui lascio la Valle d’Aosta ed entro in Piemonte.

Via Francigena San Rocco
Cappella di San Rocco

Taglio il pendio attraversando ancora numerosi vigneti. Solo un tratto un po’ ripido in discesa, sovrastato da un’alta parete verticale, è stato dotato di un cavo metallico come ausilio nel caso il fondo della mulattiera risulti scivoloso.

Oltrepassato, in località Giòo, il bivio con i sentieri 8 e 9, giungo alle case di Carema (q. 349 m.).

Via Francigena Carema
Carema

Attraverso completamente il paese, uscito dal quale lascio anche il “Sentiero dei Vigneti” e calo fino alla Statale.

Carema Gran Masun
Uscendo da Carema

Sempre in direzione sud, mi muovo sul bordo della lingua asfaltata fino all’incrocio per Airale (via Chiussuma, q. 285 m.) in cui abbandono il trafficato tracciato stradale.

Ad Airale inferiore lascio l’asfalto per procedere su di uno stradello in ghiaia con leggerissimi saliscendi.
Attraversato un campeggio, riprendo l’asfalto.

Supero l’abitato di Torre Daniele (q. 278 m.), in cui emerge la Chiesa di San Pietro, rifatta nell’Ottocento, e continuo a camminare nella piana di fondovalle fra piacevoli campi coltivati.

Torre Daniele via Francigena
Murale a Torre Daniele

Una lastricata salitella a fianco di un corso d’acqua mi conduce a Cesnola (q. 314 m.) con la chiesa di Sant’Agata.

Cesnola
Salendo a Cesnola

Ancora un tratto in campagna e, raggiunto lo scheletro della chiesa di San Sebastiano, evito di raggiungere il centro di Settimo Vittone riprendendo a salire.
Accompagnato dalle edicole della “Via Crucis” giungo alla Chiesa della Beata Vergine delle Grazie, datata 1661, e al vicino Castello (q. 365 m.) del Borgovecchio. Vale la pena attraversare l’arco che permette di accedere all’interno dell’area castellata in modo da ammirare anche l’antica Pieve di San Lorenzo e l’annesso Battistero.

Pieve di Santo Stefano Settimo Vittone
La Pieve di Santo Stefano

Ripreso il cammino, aggiro il castello e scendo in una conca immergendomi in un paesaggio completamente differente, decisamente affascinante. Ancora il passaggio fra i caratteristici vigneti per poi sprofondare all’interno di un canalone boscoso per uscirne in vista di Montestrutto con il suo castello.

Via Francigena vigneti
Vigneti sulla Via Francigena

Il percorso cambia continuamente pendenza, a tratti risulta faticoso ma esteticamente molto gradevole con alcuni passaggi caratteristici, tra cui quello alla “Balma”, antica e caratteristica costruzione in pietra che sfrutta come tetto, un’imponente roccia a sbalzo.

Via Francigena Pont Saint Michel Ivrea
Passaggio “coperto”

In discesa passo a fianco del castello. Già che ci sono, devio sulla mulattiera di accesso e in circa 5’ di salita, eccomi all’esterno della Pieve di San Giacomo (q. 310 m. circa) sovrastata dal Castello di Montestrutto.
Ampia visuale sulla vallata e verso il Canavese.

Pieve e Castello Montestrutto
Pieve di San Giacomo e Castello di Montestrutto

Ritornato sul percorso della Via Francigena, attraverso il centro storico di Montestrutto (q. 262 m.). In questo periodo natalizio, sono presenti numerosissimi presepi sparsi fra case e vie del borgo.

Montestrutto presepio
Presepio nel lavatoio

Ora il percorso è divenuto estremamente comodo, prevalentemente asfaltato, completamente pianeggiante.
Macino velocemente diversi km superando Ivorzio e San Germano.
Interessante è il passaggio dai “Balmetti” di Borgofranco d’Ivrea, caratteristiche cantine naturali ricavate nella roccia morenica del massiccio del Mombarone e adibite, in via principale, alla conservazione di alimenti. Risultano in gran parte ristrutturati. Alcuni di essi sono divenuti una piacevole occasione di sosta per il turista e per il camminatore.

Balmetti Borgofranco d'Ivrea
Tra i Balmetti di Borgofranco d’Ivrea

Sono ormai entrato nell’area dell’Anfiteatro morenico di Ivrea, rilievo di origine glaciale che occupa un’area di oltre 500 km2.

Continuo ancora in piano, fra asfalto e stradelli sterrati, fino a pervenire a Borgofranco d’Ivrea (q. 256 m.).
Passo sotto la Torre campanaria e attraverso tutto il centro storico percorrendo via Marini per uscirne utilizzando via Pozzo e via Tostre.

Borgofranco d'Ivrea
Borgofranco d’Ivrea

Abbandonato il centro abitato, percorro la “Piana dei Rumanin”.
Mantenendo la direzione sud arrivo a Montalto Dora (q. 252 m.).
Giunto alla rotonda della piazza del municipio, tramite via Cesana inizio a salire verso la collina e il castello che sovrasta il territorio.

Con bella vista sul maniero di cui si ha menzione dal 1202, passo a fianco della chiesa di San Rocco e a un’area picnic per poi scollinare sul versante opposto.

Castello di Montalto Dora
San Rocco e il Castello di Montalto Dora

Raggiunto un incrocio con la presenza di un’edicola votiva (q. 297 m.), procedo fino alla sponda del Lago Pistono (q. 284 m.), uno dei laghi di origine glaciale sparsi nell’area dell’anfiteatro morenico.
Purtroppo oggi c’è foschia e la visibilità è limitata.

Oltrepassato il ponte sul Rio Montesino, con a fianco un Parco Archelogico con la ricostruzione di un villaggio preistorico, e un ristorante, continuo a percorrere il versante orientale del bacino lacustre con alcuni bei punti panoramici.

Parco Archeologico Lago Pistono
Le palafitte del Lago Pistono

Presso la Cappella di Santa Croce (q. 297 m.), probabilmente nata come cappella privata dell’adiacente tenuta agricola e di cui la più antica testimonianza è dell’anno 1682, abbandono l’anello del Lago Pistono e mi inoltro, nuovamente, nel bosco.

Cappella di Santa Croce Lago Pistono
Cappella di Santa Croce

Circa 500 metri più avanti, appena prima del Pilastrino della Cruseira, svolto nettamente in ripida salita e mi porto in località Trucco (q. 334 m.).
Perdo quota fino alla chiesetta di San Pietro Martire (q. 309 m.) e al successivo incrocio con la strada principale la seguo in salita.

Via Francigena Ivrea
Tratto nel bosco avvicinandosi a Ivrea

A pochi metri dall’incrocio con la Strada Provinciale, devio su Via Sant’Ulderico con cui, in quasi 2 km, raggiungo Ivrea.

Sempre seguendo i segnavia, entro nel centro storico in corrispondenza dell’arco di Via delle Torri e salgo a Piazza Castello dove si affaccia anche la cattedrale di Santa Maria Assunta.

Sceso fino a via Palestro, abbandono i segnavia che portano lontano da Ivrea, per la tappa successiva, e svolto ad ovest (destra) raggiungendo piazza Ferruccio Nazionale e il vicino lungo Dora (corso Cavour).

Mi basta attraversare il ponte sul fiume e, proseguendo diritto per alcune centinaia di metri, sono alla stazione ferroviaria.

Ivrea piazza Nazionale
Ivrea, piazza Ferruccio Nazionale

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nel Dicembre 2023
  • Durata*: 6h20′ (escluso deviazione per Castello di Montestrutto)
  • Tempi progressivi*: Pont Saint Martin stazione – Carema (40′) – Torre Daniele (1h25′) – Settimo Vittone (2h00′) – Montestrutto (3h00′) – Borgofranco d’Ivrea (3h50′) – Montalto Dora (4h25′) – Lago Pistono palafitte (5h00′) – Chiesetta di San Pietro Martire (5h35′) – Ivrea stazione (6h20′)
    *I tempi inseriti corrispondono a quanto da me impiegato e sono puramente indicativi.
  • Dislivello: +350 m./ -420 m.
  • Difficoltà: E (Escursionistica)
  • Carta escursionistica: (zona Ivrea ) MU Edizioni n. 01 – Carta della Serra Morenica d’Ivrea – 1:20000; (tratto centrale e settentrionale) MU Edizioni n. 02 – Carta della Valle Dora Baltea Canavesana – 1:20000
  • Accesso: Da Torino, Aosta (via autostrada), Biella o Vercelli raggiungere Ivrea oppure Pont Saint Martin.
  • Trasporti pubblici: Ivrea e Pont Saint Martin si raggiungono comodamente in treno (linea Torino-Aosta)(https://www.trenitalia.com/). Treno necessario anche per tornare al punto di partenza.

COMMENTI E NOTE:

  • Percorso abbastanza interessante e vario. Solo la pianeggiante porzione tra Montestrutto e Montalto Dora può risultare un po’ noiosa in alcuni tratti e la parte su strada presso Ivrea non propriamente escursionistica.
    Come è consuetudine della Via Francigena, si toccano numerosi siti religiosi.
  • Non esistono difficoltà tecniche particolari se dotati dell’adeguato allenamento per percorrere lunghe distanze (circa 24 km) con diversi saliscendi, a volte ripidi.
  • L’itinerario, sempre ben contrassegnato dai relativi segnavia, può essere percorso indifferentemente in entrambi i sensi.
  • Le possibilità di tagliare il tracciato, uscendo dalla Via Francigena segnalata, sono limitate a pochissimi e brevi tratti. Ma si può interrompere l’escursione in uno dei paesi attraversati per poi utilizzare il trasporto pubblico per raggiungere Ivrea.
  • Attraversando diversi paesi, c’è la possibilità di spezzare il tragitto in più giorni. Esistono diversi alloggi o punti di ristoro nel mezzo del percorso.

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