Monte Cavallo di Pontebba da Cason di Lanza
Escursione ad anello sui sentieri delle Alpi Carniche con partenza dal Passo di Cason di Lanza raggiungendo la Sella di Aip e la vetta del Monte Cavallo di Pontebba fra casere e splendidi panorami.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
SINTESI DESCRIZIONE:
Da Cason di Lanza si imbocca il sentiero 458 salendo a tagliare il dolce Pian di Lanza.
Dopo aver superato la “Grotta di Attila” si raggiunge la Sella di Val Dolce, valico di confine con l’Austria affacciato sui pascoli della Rottendorfer Alm.
Muovendosi sul sentiero 403, coincidente con la “Traversata Carnica” si rimane sulla panoramica cresta di confine in cui si notano ancora tracce di trincee.
Di seguito si traversa ai piedi dello Zottach Kopf poi della Creta di Aip. La vista permane notevole su quest’angolo di montagne carniche e sulla sottostante piana in cui si trova la Casera di Val Dolce.
Raggiunto nuovamente il crinale di confine, si perviene alla Sella di Aip.
Imboccato il tracciato 414 si risale un pendio detritico con alcuni piccoli salti di roccia.
Un tratto erboso conduce sull’enorme cima del Monte Cavallo di Pontebba da cui la vista è sublime su vette friulane, austriache e slovene.
Compiuto a ritroso il tragitto fino alla Sella di Aip, tramite il sentiero 440 ci si dirige al vicino Bivacco Lomasti poi sul fondo della Valle di Aip che si percorre fra pietre e tratti più rilassanti.
Raggiunta la Casera di Aip si lascia il sentiero 440 per seguire in salita la stradina di accesso al fabbricato con la parete sud della Creta di Aip davanti e la splendida Valle di Aip a fianco. Superata una sella si entra nella Val Dolce e, per mezzo del sentiero 439, si perviene all’omonima casera.
Ancora un po’ di terreno vario, anche ripido, e si torna al punto di partenza.
DESCRIZIONE COMPLETA:
Cason di Lanza, valico ai piedi del Monte Zermula fra la Val Pontebbana e la Valle di Incarojo, punto di partenza dell’escursione odierna.
Sul retro della Casera parte il tracciato 458 nel tratto italiano coincidente con il Sentiero del Formaggio che conduce a Rattendorf passando dalla Sella di Val Dolce.
Lo seguo risalendo il pendio erboso poi distese di conifere.
Sfioro un paio di volte lo stradello per la Casera di Val Dolce e di seguito cammino su terreno che si fa più aperto, ammantato dal giallo autunnale.
Superato un fosso, inizio un lungo traverso a tagliare il dolce Pian di Lanza. Solo una brevissima deviazione mi porta ad un punto panoramico in cui sono stati installati un paio di pannelli che illustrano quali siano le montagne visibili, tra cui il Coglians, massima elevazione delle Alpi Carniche, e il Monte Cavallo di Pontebba, mia meta di giornata.
Riprendo il cammino sul sentiero 458.
Passando a fianco di una piana erbosa, un’evidente traccia scende a raggiungerla. Percorro questa corta deviazione arrivando molto velocemente all’imbocco della “Grotta di Attila”, stretto anfratto in cui si perdono le acque di un rigagnolo. La cavità scende, con lieve inclinazione, per quasi mezzo chilometro per poi stringersi eccessivamente. La leggenda narra che nel 452, il terribile Attila, condottiero e sovrano degli Unni, in ripiegamento verso l’Ungheria dopo che un’epidemia di colera aveva duramente colpito i suoi uomini, passò proprio da questa zona e nella grotta depositò l’enorme quantità di tesori accumulati durante le sue numerose razzie.
Dopo la breve digressione, torno sul sentiero indicato dai segnavia bianco-rossi e raggiungo la Sella di Val Dolce (q. 1781 m.), valico di confine con l’Austria affacciato sui pascoli della Rottendorfer Alm. Qui transitano la Via Alpina, la Traversata Carnica e la Karnischer Höhenweg.
Come indicato dai gialli cartelli segnaletici austriaci, procedo in direzione del Passo Pramollo (segnavia 403) percorrendo, inizialmente in salita, la dorsale di confine in cui si notano ancora tracce di trincee.
Sempre esteso è il panorama, sia sul versante austriaco che su quello italiano. A fianco del sentiero si incontrano diversi marcatori del confine.
Capita di appoggiare le mani per superare un paio di piccoli salti.
Procedo in direzione dello Zottach Kopf e della Creta di Aip che emergono dai lievi pendii circostanti dove prati e mughi la fanno da padrone.
Giunto ai piedi del massiccio e al bivio con il percorso 416 che scende verso la Rottendorfer Alm, mi mantengo lungo il sentiero 403 avanzando verso il Passo Pramollo e la Sella di Aip (Rudnig Sattel in tedesco) tagliando il pendio ai piedi dello Zottach Kopf.
La vista permane notevole su quest’angolo di montagne carniche e sulla sottostante piana in cui si trova la Casera di Val Dolce.
Continuo a camminare senza grosse pendenze.
Oltrepasso il bivio con il sentiero 439, prima possibilità per tornare al punto di partenza, poi quello con la Via Normale della Creta di Aip passando, successivamente, alla base della relativa parete meridionale.
Mi trovo ora affacciato sul Valle di Aip con la relativa Casera.
Supero il punto di avvio della Ferrata delle Crete Rosse diretta alla Creta di Aip poi il bivio con il sentiero 413 che porta alla Rudnig Alm.
Ancora un breve tratto in territorio italiano poi raggiungo il crinale di confine italo-austriaco. Nel versante austriaco stona la presenza degli impianti sciistici del comprensorio del Passo Pramollo. Il lato italiano rimane più selvaggio e affascinante. Spicca la rossa sagoma del bivacco Lomasti.
Un brevissimo tratto fra roccette fa da preludio alla discesa alla Sella di Aip (q. 1942 m.) dove un paio di escursionisti dell’est asiatico, giunti dal Passo Pramollo, guardano estasiati il panorama.
Alla Sella abbandono il frequentato sentiero 403 e imbocco il tracciato 414 entrando in un’estesa pietraia.
Risalgo il detritico pendio con alcuni piccoli salti di roccia.
Raggiunta una dorsale, scendo nel ghiaione ai piedi della verticale parete nord-orientale della Creta di Pricotic.
Tralasciando la deviazione per Nassfeld, risalgo il ripido versante roccioso. In qualche punto l’uso delle mani risulta necessario.
Superato un breve piano erboso, riprendo a guadagnare quota con estesa visuale sul territorio austriaco. Alle mie spalle emerge la Creta di Aip ed è visibile gran parte del tragitto finora percorso.
Dirigendosi verso il Monte Cavallo, l’ascesa è sempre faticosa ma il pendio è divenuto prevalentemente erboso.
Giunto sull’ampia dorsale nord del Cavallo, finalmente, si vede la vetta e la piccola struttura metallica in cui è posizionato il punto trigonometrico.
Il tratto terminale è il più comodo e velocemente pervengo sull’estesa cima (q. 2239 m.) dove altri escursionisti riposano o ammirano il panorama.
La piatta vetta, in cui è presente anche una campana, è enorme. La vista sublime. A 360°! Cime friulane, austriache e slovene.
Compio a ritroso il tragitto fino alla Sella di Aip dove, tramite il sentiero 440, mi dirigo al vicino Bivacco Lomasti posizionato su di una gobba erbosa nella parte superiore della Valle di Aip.
Dal bivacco scendo ripidamente fino ad andare a incrociare la poco battuta traccia proveniente dal sentiero 432 e dalla Sella di Aip, alternativa più impegnativa rispetto al passaggio dal Lomasti.
Perdendo ancora quota, transito attraverso una frana di grossi blocchi per poi arrivare sul fondo della valle.
Alterno tratti fra le pietre ad altri più semplici e rilassanti. Alla mia sinistra alti contrafforti di roccia poi sono i mughi ad accompagnare il mio cammino.
Quando la valle si allarga, il terreno inizia a farsi acquitrinoso.
Raggiunta la Casera di Aip (q. 1700 m.), abbandono il sentiero 440 e inizio a percorrere in salita la stradina erbosa di accesso al fabbricato con la parete sud della Creta di Aip nuovamente davanti a me e la splendida Valle di Aip a fianco.
A quota 1794 m, in corrispondenza di una sella, lascio la Valle di Aip per entrare nella Val Dolce.
Continuo ancora lungo la stradina su cui si innesta anche il tracciato 439 coincidente con il Sentiero Italia.
L’ambiente è sempre piuttosto morbido fra prati, abeti, larici e pini mughi e il sole, non troppo alto all’orizzonte, accende di colore tutta l’area.
Con una leggera salita pervengo alla Casera di Val Dolce.
Percorsi ancora pochi metri lungo lo stradello, lo abbandono per mantenermi sul tracciato 439 che, dopo un breve tratto pianeggiante, inizia a scendere molto ripidamente nel bosco.
Giunto sul fondo dell’impluvio, guado il fosso e risalgo la sponda opposta.
Incrociato lo stradello proveniente dalla Casera di Val Dolce, lo seguo tornando in pochi minuti al Cason di Lanza.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nel Ottobre 2022
- Durata*: 7h30′
- Tempi progressivi*: Cason di Lanza – Sella di Val Dolce (50′) – Sella di Aip (3h05′) – Monte Cavallo di Pontebba (4h05′) – Sella di Aip (4h50′) – Casera di Aip (6h00′) – Casera di Val Dolce (6h50′) – Cason di Lanza (7h30′)
*I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco integrata, quando assente, da quanto da me impiegato. - Dislivello: +1000 m./ -1000 m.
- Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
- Carta escursionistica: Tabacco n. 18 – Alpi Carniche Orientali-Canal del Ferro-Nassfeld 1:25000
- Accesso: Dall’uscita Carnia dell’A23 Udine -Tarvisio procedere verso Tolmezzo poi seguire la direzione Austria. Superata Cadunea deviare per Paularo dal quale si sale fino al Cason di Lanza.
- Trasporti pubblici: Non ci sono trasporti pubblici che raggiungono il Passo Cason di Lanza. Le località più vicine in cui è possibile arrivare con i mezzi pubblici sono Pontebba (linea ferroviaria Udine-Tarvisio) oppure Paularo con autobus da Udine via Tolmezzo.
(https://www.mycicero.it/tplfvg-go/TPWebPortal/) (https://www.trenitalia.com/)
COMMENTI E NOTE:
- Bella e lunga escursione che attraversa ambienti piuttosto differenti fra loro, da dolci pascoli a impegnative pietraie.
- L’itinerario non presenta grossissime difficoltà per l’escursionista esperto, capace di muoversi su terreno sconnesso e roccioso.
- L’ascesa al Monte Cavallo di Pontebba è facoltativa (seppur consigliata per il meraviglioso panorama che offre) potendo compiere esclusivamente il meno impegnativo anello che passa dalla Sella di Aip.
Anche quest’ultima soluzione non è comunque adatta ad escursionisti alle prime armi, poco allenati o con qualche difficoltà motoria. - E’ possibile ridurre ulteriormente il percorso, rendendolo ancora più semplice, evitando anche il passaggio dal Vallone di Aip
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