Rifugio e lago Cima d’Asta da Malga Sorgazza
Splendida escursione ad anello da Malga Sorgazza fino al Lago Cima d’Asta e all’omonimo rifugio dedicato a Ottone Brentari con salita passando dalla Campagnassa e ritorno per il più semplice e classico accesso.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
SINTESI DESCRIZIONE:
Dal parcheggio di Malga Sorgazza si sale un poco lungo la strada a fondo naturale in direzione del Rifugio Cima d’Asta.
Dopo alcuni minuti si abbandona la via più breve da cui si tornerà al ritorno e si imbocca il sentiero 386 che, dopo aver superato il torrente Grigno, risale il versante sinistro orografico della vallata fino a raggiungere lo spartiacque presso il Monte Coston.
Con percorso piuttosto panoramico, si segue la dorsale sud della Campagnassa per poi spostarsi sul lato orientale.
Con alcuni saliscendi si superano solitari territori cosparsi di erba, rocce sparse e scivoli di granito che contraddistinguono l’area del Boal del Passetto poi le Buse della Madonna fino ad aggirare la Cima del Passetto.
Raggiunta la Forcella del Passetto, si traversa fino ad arrivare al Rifugio Cima d’Asta, dedicato a Ottone Brentari posto nei pressi dell’omonimo splendido lago sovrastato dalla parete meridionale della più famosa montagna dell’area.
Per il ritorno si segue il percorso più semplice, identificato dal segnavia 327, che cala di quota prima sotto la Cima del Passetto poi ai piedi di Punta Socede.
Pervenuto nei pressi del Torrente Grigno, si segue la direzione della valle entrando poi nel bosco.
Fra i larici poi i pini mughi e gli abeti, si continua la discesa.
Dalla stazione di valle della teleferica Brusà, il cammino prosegue su stradello.
Senza particolari difficoltà, si ritorna al punto di partenza.
DESCRIZIONE COMPLETA:
Risalita la Val Sorgazza, parcheggio l’auto nel grande parcheggio (q. 1440 m. circa) presso Malga Sorgazza, termine della strada aperta al pubblico traffico.
Qui ha avvio anche l’Alta Via del Granito, splendido trekking, normalmente percorso in 3 giorni, attraverso il gruppo Cima d’Asta-Cime di Rava.
Mi incammino lungo la strada in ghiaia (segnavia 327) costeggiando il bacino idrico di Sorgazza al termine del quale incontro il piccolo Cimitero di guerra del Battaglione Val Brenta del VI Alpini in cui buona parte dei sepolti è deceduto causa valanghe.
Proseguo in leggera salita lungo la vallata.
Sono ormai entrato nel bosco quando incontro il bivio con il sentiero 386.
Si apre una doppia possibilità: seguire il fondovalle per la più veloce via diretta (segnavia 327) oppure svoltare per il Monte Coston (segnavia 386) su percorso più lungo e panoramico.
Volendo compiere un anello, ora seguo quest’ultimo poi tornerò dall’altra via.
Scendo subito ad attraversare il Torrente Grigno per mezzo di un ponte di legno poi risalgo il pendio opposto.
Traverso lungamente, in un senso e nell’altro, con le conifere che si fan via via più rade e la visuale più estesa. Malga Sorgazza è sempre più lontana, in fondo alla valle sottostante, mentre di fronte tutto il gruppo delle Cime di Rava.
Dopo la lunga salita, con tratto finale decisamente ripido, giungo sul Monte Coston, non lontano dalla relativa tondeggiante cima (q. 2017 m.) raggiungibile con una piccola e semplice deviazione.
Ammirato il paesaggio circostante, riprendo il cammino salendo lungo la dorsale sud della Campagnassa. Da una parte la Val Tolvà e dall’altra la Val Sorgazza.
A interrompere l’erbosa ascesa è un breve passaggio fra roccette in cui risulta utile appoggiare le mani.
Proseguo ancora un poco lungo la panoramica cresta con bella vista sia sulle cime circostanti che verso sud con la cresta che delimita a nord l’altopiano di Asiago ad innalzarsi dalla Valsugana.
Un tratto fra l’erba alta e un successivo traverso fra altre roccette richiedono un po’ di attenzione.
Passato uno stretto intaglio fra le rocce, mi sposto sul versante orientale della Campagnassa, affacciato sulla Val Tolvà con il Col de la Crose, il Contessat e Cima Tolvà a chiudere il lato opposto della vallata. Nella direzione del mio cammino, invece, spunta la Cima del Passetto.
Con percorso meno impegnativo attraverso la porzione superiore del Boal del Passetto in uno splendido paesaggio di erba, rocce sparse e scivoli di granito, sempre seguendo il sentiero indicato dai segnavia bianco-rossi e qualche omino di pietra.
Guadagno quota superando anche le Buse della Madonna per poi aggirare la Cima del Passetto mentre spuntano all’orizzonte anche le Pale di San Martino.
Dopo aver tagliato ancora un pendio piuttosto ripido, giungo alla Forcella del Passetto (q. 2495 m.) ed ecco apparire Cima d’Asta.
Tralasciando il sentiero alpinistico Giuseppina Negrelli, proseguo lungo il sentiero 386.
Ancora un traverso, con diversi saliscendi tra gli scivoli granitici della Banca, e mi trovo al Rifugio Cima d’Asta (q. 2480 m.), dedicato a Ottone Brentari, il primo a pubblicare, tra il 1890 e il 1902 divisa in quattro volumi, una guida del Trentino.
A pochi passi dal rifugio si trova il bellissimo omonimo lago, sovrastato dalla parete meridionale della più famosa montagna dell’area la cui vetta è posta circa 400 metri più in alto. Spettacolo puro!!!
Non è possibile non fare una pausa in questo luogo.
Riprendo il cammino imboccando il sentiero 327 passando immediatamente vicino al lago.
Seguendo segnavia e ometti, perdo quota attraverso il roccioso pendio, inframezzato da chiazze erbose.
Raggiunto il bivio con il sentiero 327B, evito di scendere per i lastoni granitici che contraddistinguono quest’ultimo e opto per continuare sul meno scomodo, seppur un poco più lungo, sentiero 327.
Compiendo un’ampia ansa ai piedi della Cima del Passetto, del Sasso Largo e del Sasso Stretto, incontro sia prima che dopo la teleferica e, successivamente, torno a intersecare il sentiero 327B oltre 200 metri più in basso rispetto alla diramazione precedente.
Transitando sotto Punta Socede, oltrepasso la deviazione per Forcella Magna (località Bualon di Cima d’Asta, q. 2000 m.).
Con numerosi tornanti calo verso il fondo della valle per poi procedere più o meno parallelamente al corso del Torrente Grigno.
L’ambiente rimane selvaggio. Alle mie spalle Cima d’Asta è lassù che domina l’anfiteatro montuoso che mi circonda.
Mi immergo fra i larici. Più avanti spuntano i pini mughi e gli abeti. Non mancano le aree umide.
Spesso la vegetazione permette allo sguardo di allargarsi.
Presso la partenza della teleferica Brusà (q. 1647 m.), oltrepasso il bivio con il sentiero 380 e continuo sul tracciato 327 ora divenuto ampio e cementato nella sua porzione più ripida.
Continuo a scendere e, superato l’incrocio con il sentiero 360 presso il ponte Val Vendrame (q. 1534 m.), pervengo al bivio con il percorso 386 seguito all’andata.
Proseguo lungo la strada ritornando velocemente al punto di partenza.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nell’Ottobre 2022
- Durata*: 6h45′
- Tempi progressivi*: Parcheggio Malga Sorgazza – Bivio sentieri 327/386 (15′) – Monte Coston (1h45′) – Forcella del Passetto (3h45′) – Rifugio Cima d’Asta (4h15′) – Teleferica Brusà (6h10′) – Bivio sentieri 327/386 (6h30′) – Parcheggio Malga Sorgazza (6h45′)
*I tempi inseriti corrispondono a quanto indicato nel catasto dei sentieri della S.A.T. - Dislivello: +1050 m./ -1050 m. circa
- Difficoltà: E (Escursionistica)
- Carta escursionistica: Tabacco n. 58 – Val Sugana-Tesino-Lagorai-Cima d’Asta 1:25000
- Accesso: Da Trento seguire la S.S. n. 47 in direzione Padova e prendere l’uscita Borgo Valsugana-Passo Manghen poi superare Strigno. A Pieve Tesino, svoltare per Val Malene e procedere per Malga Sorgazza (parcheggio al termine della strada aperta al pubblico traffico).
Da Vicenza-Padova-Treviso seguire per Cittadella e Bassano del Grappa poi la S.S. n. 47 in direzione Trento e prendere uscita per Tesino-Passo Brocon. Raggiungere Castello Tesino dove si devia per Pieve Tesino pervenuti al quale si svolta per la Val Malene e procedendo per Malga Sorgazza (parcheggio al termine della strada aperta al pubblico traffico). - Trasporti pubblici: Autobus Trentino Trasposti da Trento a Borgo Valsugana (linea B401) poi Pieve Tesino (linea B405). Non ci sono mezzi pubblici che si avvicinino di più.
https://www.trentinotrasporti.it/viaggia-con-noi/extraurbano/regione-4
COMMENTI E NOTE:
- Escursione di notevole fascino, a torto non molto frequentata nella porzione di andata. Regala splendidi panorami e varietà di paesaggio.
- L’itinerario, pur non presentando difficoltà elevate, non è da sottovalutare. In particolare, in caso di scarsa visibilità può risultare impegnativo individuare la corretta traccia. In tal caso sarebbe meglio raggiungere il Rifugio Cima d’Asta seguendo anche all’andata la Val Sorgazza.
- Non ci sono punti particolarmente esposti. Solo l’escursionista particolarmente sensibile a questo tema potrebbe avere qualche problema in brevi tratti oltrepassato il Monte Coston.
- L’escursionista esperto particolarmente allenato può allungare il percorso salendo sulla vetta di Cima d’Asta (oltre 400 metri aggiuntivi di dislivello in parte su fondo detritico e tratto attrezzato) per ammirare un panorama meraviglioso.
- L’itinerario può essere seguito in entrambi i sensi ma è decisamente consigliabile come descritto percorrendo all’andata i tratti più panoramici e al ritorno, in discesa, quelli meno interessanti, in particolare la stradina che caratterizza la porzione inferiore del tracciato 327.
- Volendo ridurre il percorso, è necessario salire e scendere lungo la Val Sorgazza, eventualmente utilizzando nel tratto finale dell’ascesa il sentiero 327B (per esperti).
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