Monte Modino, Rotari e la Via Ducale
Escursione fra sentieri e storici tracciati della Valle delle Tagliole, intorno a Rotari, salendo sulla sommità di Monte Modino e percorrendo un tratto della Via Ducale.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
SINTESI DESCRIZIONE:
Partenza dal valico de La Fiancata, sulla strada che collega Tagliole a Dogana.
Dal passo si imbocca il sentiero 509 e si sale nel bosco fino alla sommità del Monte Modino da cui si gode di una splendida visuale.
Si torna appena sui propri passi per poi seguire prima il tracciato 511A poi il 511.
Raggiunto l’asfalto lo si percorre fino a giungere al piccolo borgo di Rotari dove si svolta sull’antica mulattiera per La Piana, non sempre visibile.
Arrivati a La Piana si procede lungo il percorso 515. Dopo circa 500 metri di cammino su asfalto lo si abbandona per continuare su sterrato poi su sentiero che si inoltra lungamente tra i faggi.
Raggiunto e superato l’impluvio del Fosso dei Bifolchi, il percorso inizia a salire in modo più deciso fino ad incrociare la via Ducale diretta a Foce a Giovo e in Toscana.
Percorrendo la storica strada (segnavia 507) in direzione di Casa Coppi, si passa sotto le pendici occidentali del Balzo delle Rose con belle visuali verso tutta la Valle del Tagliole con i monti Nuda, Giovo e Rondinaio.
Incrociato uno stradello forestale lo si segue scendendo fino al punto di partenza.
DESCRIZIONE COMPLETA:
Parto dal valico de La Fiancata (q. 1358 m.), posizionato sulla piccola strada che collega Dogana alle Tagliole, imboccando il sentiero 509 diretto a Monte Modino.
L’iniziale salita porta prestissimo ad una zona panoramicamente aperta sulla Valle delle Tagliole e sui monti Rondinaio, Giovo e Nuda.
Tutta la valle è variopinta di bellissimi colori autunnali.
Procedo sulla dorsale fino alla scoscesa parete sud del Monte Modino.
Taglio il boscoso versante occidentale facendo sempre attenzione a seguire i segnavia bianco-rossi in quanto il tracciato non è molto visibile.
Con una ripida salita raggiungo il bivio con il sentiero 511A che seguirò fra poco.
Intanto salgo attraverso la faggeta e in pochi minuti mi trovo sulla sommità del Monte Modino (q. 1557 m.) dove è posta una grossa croce metallica.
La vista è splendida. Si può vedere buona parte del crinale dell’Appennino modenese e pistoiese.
Lontano si notano il reggiano Monte Cusna e anche il Prado.
Uno strato di fitte nubi iniziano a far capolino dalla Toscana cercando di invadere il versante emiliano.
Ritornato al bivio fra i sentieri 509 e 511A proseguo su quest’ultimo.
Il sentiero scende piuttosto ripido nella faggeta lungo la dorsale ovest del monte. La traccia non è molto individuabile e devo seguire attentamente i segnavia bianco-rossi. Le foglie cadute non sono mai state mosse, segno come non passi nessuno da diversi giorni. Mi trovo lontano dai percorsi comunemente frequentati.
Raggiunto il tracciato 511, lo seguo in direzione di Rotari passando sotto le rocciose pendici del Monte Modino.
L’erba gialla, le abetine verdi e le faggete rossastre si mischiano in gran parte della vallata, in particolare, sul versante opposto, inferiormente al Monte Nuda con il paesino di Tagliole in risalto.
Dopo un tratto di strada forestale, devio a sinistra (sud) su sentiero nel bosco.
Ad una decisa salita segue la discesa su di una vecchia mulattiera contornata da muretti di sasso.
Arrivato alla strada asfaltata, la imbocco perdendo quota fino al borgo di Rotari (q. 1221 m.) dove abbandono la via principale per svoltare fra le case (cartello via Rotari civici dal 10 al 37) con percorso che diviene lastricato.
Passo a fianco della piccola chiesina.
Continuo a scendere fra i fabbricati e prima dell’ultima casa, in corrispondenza di un muretto che nasconde un lavatoio, svolto a sinistra sull’antica mulattiera per La Piana, non sempre visibile.
Al primo bivio seguo ancora a sinistra un percorso piuttosto malmesso. Si nota bene, comunque, l’antico tracciato affiancato da un muretto in sasso.
Giunto al termine del muretto, presso un fosso con a destra alcuni piccoli cartelli in legno immersi nella vegetazione, tengo la traccia di sinistra attraversando il corso d’acqua.
Proseguo lungo la mulattiera che tende a sparire.
Passato un campo, il tracciato scende fra gli alberi fino a raggiungere una casa di cui seguo lo stradello di accesso per alcune decine di metri dopo di che, appena superato un altro fosso, devio a destra a fianco del prato camminando sull’antica mulattiera di cui emerge parte della pavimentazione.
Ad un tratto piuttosto pianeggiante attraverso i campi, ne segue un altro nel bosco contrassegnato da un cerchio bianco-rosso che porta ad un ponticello.
Ancora una sezione piuttosto disastrata che richiede attenzione in quanto la vegetazione nasconde il salto di quota fra la pavimentazione e il terreno a fianco ed eccomi a La Piana (q. 1094 m.) accolto dalle campane della chiesa che battono le ore.
Su asfalto (segnavia 515) salgo in circa 500 metri a Ronchi (q. 1142 m.).
Sempre seguendo i segnavia bianco-rossi, mantengo la direzione sud verso Ca’ di Gallo e subito dopo aver superato un piccolo ponte svolto in salita (sinistra) su ampia strada forestale che sale alla destra del corso d’acqua.
Nel momento in cui la forestale piega per attraversare il fosso, devio in ripida salita sul sentiero diretto al Passo d’Annibale.
La traccia diviene più ampia e meno faticosa. Percorro lungamente un’antica mulattiera guadagnando pian piano quota nella faggeta superando anche alcuni piccoli fossi.
Controllo sempre la presenza dei segnavia bianco-rossi del percorso 515.
Una volta raggiunto e superato un impluvio più pronunciato (Fosso dei Bifolchi), il percorso inizia a salire in modo più deciso.
Oltrepasso un’area di bosco misto poi una più aperta su cui incombe la parete sud-occidentale del Balzo delle Rose fino ad arrivare, poco oltre quota 1500 metri, alla Via Ducale diretta a Foce a Giovo e in Toscana.
La Strada fu realizzata fra il 1819 e il 1823 soprattutto per il notevole interesse che aveva il Ducato di Lucca a raggiungere il Ducato di Modena senza passare attraverso il Granducato di Toscana.
Il tragitto fu via via abbandonato a causa dell’alta quota del valico, ricoperto di neve per molti mesi all’anno, e per l’annessione del Ducato di Lucca al Granducato di Toscana.
Seguo la storica strada in direzione nord (sinistra) verso Casa Coppi (segnavia 507).
Cammino veloce lungo il comodo e pianeggiante tracciato. Belle visuali verso tutta la Valle del Tagliole.
I monti Giovo e Rondinaio sono completamente immersi nelle nuvole che risparmiano la sagoma del Rondinaio Lombardo.
Aggirato il Balzo delle Rose, dopo circa 2 km giungo ad un incrocio. Tralascio il sentiero 515A, che punta verso sud alla cima del Balzo delle Rose, e abbandono la strada Ducale per seguire in direzione nord uno stradello forestale (cartello di divieto di transito) privo di segnavia.
Il tempo di godere anche della visuale del Monte Cimone e ritorno a La Fiancata.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nell’Ottobre 2020
- Durata*: 4h00′
- Tempi progressivi*: La Fiancata – Monte Modino (40′) – Rotari (1h30′) – La Piana (1h50′) – Ronchi (2h00′) – Incrocio sentieri 507/515 (3h00′) – La Fiancata (4h00′)
*I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco integrata, quando assente, da quanto da me impiegato. - Dislivello: +700 m./ -700 m.
- Difficoltà: E (Escursionistica)
- Carta escursionistica: CAI Modena – Alto Appennino Modenese 1:25000
- Accesso: Da Modena seguire per Pavullo nel Frignano poi Lama Mocogno, Riolunato, Pievepelago e procedere verso l’Abetone. In località Dogana, svoltare inverso Lago Santo e Tagliole fermandosi al valico de La Fiancata (pochi posti auto a fianco della strada). Da Pistoia e Lucca, salire all’Abetone e procedere in direzione Modena fino a Dogana dove si procede come sopra indicato.
- Trasporti pubblici: Da Modena collegamento in autobus Seta via Pavullo fino a Dogana (linee 800 e 810). Da Pistoia Bus Autolinee Toscane (linea 54) fino a Dogana oppure fino ad Abetone con Bus Autolinee Toscane (linea 54) poi Autobus Seta (linea 810) sempre fino a Dogana. Poi è necessario muoversi a piedi (anche su sentiero) o con mezzo privato. Poi è necessario muoversi a piedi (anche su sentiero) o con mezzo privato.
https://www.setaweb.it/mo
https://www.at-bus.it/it/
COMMENTI E NOTE:
- Percorso piacevole fra faggete e spazi più aperti e panoramici. In buona parte poco o per nulla frequentato.
- Alcuni tratti fra Monte Modino e La Piana potrebbero presentare problemi di orientamento e vegetazione invasiva, in particolare la sezione fra Rotari e La Piana non segnalata e priva di manutenzione.
- Volendo semplificare l’escursione, soprattutto per i meno avventurosi, è consigliato utilizzare la strada asfaltata tra Rotari e Ronchi evitando di scendere a La Piana.
- Non esistono ulteriori difficoltà per l’escursionista abituato ai percorsi di montagna e adeguatamente allenato.
- L’itinerario può essere percorso in entrambi i sensi seppure, nel senso opposto a quello descritto, risulti maggiormente difficoltoso con la seconda parte prevalentemente in salita.
Altre escursioni pubblicate in zona:
- Monte Giovo dal Lago Santo (anello classico)
- Monte Giovo dal Lago Santo per il Piano dell’Altaretto
- Traversata del Monte Giovo dal Lago Santo
- Monte Nuda e Lago Santo Modenese
- Valle delle Tagliole: Giro dei 4 laghi
- Sentiero delle Cascate di Sant’Anna Pelago
- Alpe Tre Potenze e Monte Gomito da Val di Luce
- Alpe Tre Potenze, Denti della Vecchia e Alpe Fariola da Faidello
- Lago Nero dalla Val Sestaione
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