Valle dei Frati e Altopiano dei laghi da Carona
Bella escursione per i sentieri di Carona, nel Parco Regionale delle Orobie Bergamasche fra la Valle dei Frati e l’Altopiano dei laghi (Gemelli, Colombo, Piano Casere e Marcio).
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
DESCRIZIONE:
Parcheggiata l’auto in fondo alle case di Carona, presso la Centrale dell’ENEL in corrispondenza dell’inizio di via Pagliari (q. 1145 circa), la seguo guadagnando velocemente quota fino ad incrociare lo stradello proveniente da Via Carisole.
Procedo in leggera salita giungendo all’antico borgo ristrutturato di Pagliari (q. 1315 m.).
Attraverso le stradine acciottolate zigzaganti fra le case e scendo con il tracciato 247 ad attraversare il Fiume Brembo le cui sorgenti sono solo qualche km più a monte.
Il sentiero abbandona subito il fondo della valle e sale fra la vegetazione con pendenze alterne, fra tratti piani e altri anche piuttosto ripidi.
Gli alberi spesso lasciano spazio a radure e belle vedute.
Le cime circostanti sono tutte imbiancate.
Raggiungo il sentiero 213 e procedo verso est in direzione del Lago Val dei Frati e dopo un ponticello arrivo al bivio con il percorso 236 (q. 1752 m.) che seguo in salita verso sud.
Guadagnati circa 150 metri di quota esco dalla vegetazione e arrivo all’artificiale Lago di Val dei Frati (q. 1939 m.) posto al centro della stretta valletta attorniata da ripide pareti rocciose.
Il nome della zona deriva dall’epoca medievale quando alcuni frati dell’Abbazia di San Benedetto in Vallalta transitavano per raggiungere propri possedimenti posti presso i pascoli di Armentarga.
Alle mie spalle la parte sommitale della Valle Brembana, la catena principale delle Alpi Orobie solcata dalla strada che che collega Carona al Rifugio Fratelli Calvi.
La neve ormai non lontana rende l’ambiente ancora più selvaggio.
Continuo a salire. Il fondo spesso è disagevole su pietraie.
Risalendo il ripido pendio occidentale del Monte dei Frati il percorso è ormai innevato.
Sono pochi centimetri ma compatti e viscidi.
Impiego molto tempo a guadagnare quota facendo attenzione a non scivolare sulle pietre.
Dopo un lungo traverso arrivo ad un pianoro posto sotto il Passo d’Aviasco (q. 2300 m.) di cui raggiungo il colle occidentale. Una breve deviazione, utilizzando il sentiero 229, porterebbe ad affacciarsi alla Valle d’Aviasco con l’omonimo lago sovrastato dal Monte Pradella (q. 2626 m.) e dalla catena che ha la sommità nel Monte Cabianca (q. 2601 m.).
Punto invece verso sud-est con davanti l’alta Val di Gorno lungo la quale scendo (segnavia 214).
Al centro della vallata si vede il lago Colombo stretto fra le pendici del Pizzo del Becco a nord e di Pizzo Farno e Cime di Valsanguigno a sud.
L’area innevata è ancora estesa ma la pendenza è inferiore e il fondo decisamente più semplice rispetto a quanto presente sia nella Valle dei Frati che in quella di Aviasco e procedo così piuttosto speditamente.
Pian piano la neve sparisce e continuo a scendere passando vicino a fossi spumeggianti fino a raggiungere la sponda settentrionale del Lago Colombo (q. 2038 m.) che percorro fino alla diga.
Mantenendomi sul sentiero 214 diretto al Rifugio Laghi Gemelli, attraverso lo sbarramento da cui si gode una bella vista del lago e dei relativi dintorni tra cui le Cime di Valsanguigno.
Verso valle, invece, lontano, il Lago Piano Casere.
Con a destra la verticale parete meridionale del Pizzo del Becco, cammino lungo lo stradello scendendo molto lentamente fino alla diga dei Laghi Gemelli che percorro raggiungendo così il Rifugio Laghi Gemelli (q. 1968 m.), ottimo punto di appoggio.
Purtroppo la cucina ha chiuso da alcune decine di minuti per cui rimango all’esterno dell’edificio a mangiare qualcosa godendomi la bella visuale del grande invaso artificiale, oltre 5000000 di metri cubi d’acqua.
Riparto seguendo il tracciato 250 diretto al Lago Piano Casere (q. 1816 m.).
Scendo tra il rado bosco di conifere fino a questo ulteriore bacino artificiale che costeggio lungo la sponda nord.
In leggera salita giungo circa alla metà del lago dove sono posti diversi fabbricati dell’ENEL presso i quali c’è lo sbarramento meridionale del Lago Marcio (q. 1841 m.) che supero.
Seguendo il percorso 211-213 verso Carona costeggio tutta la sponda occidentale del bel lago su cui riflettono i pendii circostanti.
Superata la deviazione per il lago del Becco, scendo per mulattiera al bivio fra i percorsi 213 e 211.
Continuo su quest’ultimo con ripida e incessante discesa.
Perse molte centinaia di metri arrivo presso l’area sportiva e il lago di Carona.
Per asfalto (via Lago) mantengo lo specchio d’acqua alla mia sinistra ritornando al punto di partenza.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nel Settembre 2019
- Durata*: 7h00′
- Tempi progressivi*: Carona – Lago di Val dei Frati (3h00′) – Passo di Aviasco (4h15′) – Rifugio Laghi Gemelli (5h15′) – Carona (7h00′)
*I tempi inseriti corrispondono a quanto presente nella segnaletica posta lungo il percorso. - Dislivello: + 1200 m./ – 1200 m.
- Difficoltà: E (Escursionistica)
- Carta escursionistica: Carta turistico-escursionistica della Provincia di Bergamo f.02-1:25.000 (mappa online aggiornata sul Geoportale del CAI Bergamo)
- Accesso: Da Bergamo seguire la Val Brembana in direzione Foppolo e a Branzi deviare per Carona.
- Trasporti pubblici: Autobus Bergamo Trasporti: da Bergamo a Piazza Brembana (linea B) poi Bivio Ornica oppure Ornica (linea B50d).
(https://www.bergamotrasporti.it/).
COMMENTI E NOTE:
- Bella escursione fra vallate e affascinanti laghi artificiali oltre al ristrutturato piccolo borgo di Pagliari.
- Il percorso non presenta particolari difficoltà ma richiede un buon grado di allenamento.
Seppure l’itinerario sia eseguibile indifferentemente in entrambi i sensi, lo ritengo più interessante nel senso descritto tenendo conto che la sezione finale fra il Lago Marcio e Carona è piuttosto lunga, ripida e monotona. - Si può risparmiare qualche minuto partendo dall’area sportiva di Carona e salendo a Pagliari direttamente così come è più logico, se non si è interessati ad affacciarsi sulla valle d’Aviasco, non arrivare all’omonimo Passo ma seguire tutto il sentiero 236 fino alla sella da cui si scende con il tracciato 214 al Lago Colombo.
- Una breve variante possibile prevede di evitare il passaggio dai Laghi Gemelli, Piano Casere e Marcio andando dal Lago Colombo al Lago Becco (sentiero 250).
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