Punta Cristalliera e il Vallone di Malanotte dal Rifugio Selleries
Escursione completa e di grande soddisfazione lungo i sentieri del Parco Naturale Orsiera-Rocciavrè con partenza dal Rifugio Selleries e, superati i laghi Laus e la Manica, salita a Punta Cristalliera con chiusura dell’anello passando dal Vallone Malanotte.
La traccia è stata disegnata manualmente e potrebbe presentare imperfezioni e/o inesattezze.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
DESCRIZIONE:
Lascio l’auto presso il Rifugio Selleries (q. 2040 m.), realizzato nel 1922 e posto presso l’omonimo alpeggio in una bella conca a sud-est del Monte Orsiera.
Fatto il pieno d’acqua alla fontana presso il rifugio imbocco il sentiero 339 diretto al Colle Superiore di Malanotte.
Dopo un primo tratto praticamente in piano il sentiero inizia ad inerpicarsi.
Arrivato su di una dorsale, devio a destra sul sentiero 339A che con leggera pendenza mi conduce al Lago Laus (q. 2270 m.) con il caratteristico isolotto centrale.
Punta Cristalliera si erge davanti, oltre un salto di roccia.
Lontano all’orizzonte si vede anche la sommità del Monviso mentre a sud-est il Monte Albergian, il Bric Rosso e altre cime chiuse fra la valle del Chisone e la valle Troncea.
Continuo a salire e presto giungo sulle sponde del Lago la Manica (q. 2365 m.) dove mi ricollego al sentiero 339.
Il lago è sovrastato dalla parete ovest della Punta Cristalliera, seconda del Parco per altitudine.
Mi aspetta la salita fin lassù!
Risalgo faticosamente il pendio detritico fino a raggiungere il Colle Superiore di Malanotte (q. 2616 m.).
Qui termina il percorso indicato con i segnavia bianco-rossi.
Un paio di indicazioni bianche pitturate nella roccia mi conducono lungo i passaggi più semplici fra i massi.
Dopo un breve tratto quasi in piano inizio la ripida salita guidato dagli omini di pietra.
La traccia si snoda fra sfasciumi e salgo cercando di non far rotolare sassi lungo il pendio. Diverse persone lo stanno percorrendo, sopra e sotto di me, in un senso e nell’altro.
Spesso serve appoggiare le mani anche se la salita non presenta difficoltà particolari.
Dopo aver guadagnato circa 200 metri di quota dal colle giungo sulla sommità di Punta Cristalliera (q. 2801 m.). Tre ragazzi si stanno riposando di fianco alla croce di vetta.
Il panorama è sublime! Da una parte la cima sdoppiata dell’Orsiera, dall’altra il Rocciavrè. La val di Susa è in gran parte coperta dalle nuvole ma oltre emergono il Rocciamelone e le montagne francesi della Vanoise. A sud la vista spazia fino alle Alpi Liguri.
Rimango alcune decine di minuti ad ammirare quanto ho intorno e a chiacchierare con un ragazzo della zona arrivato poco dopo di me.
Scendiamo insieme abbastanza velocemente fino al Colle dove si è radunata diversa gente.
Invece che tornare, come praticamente tutti, lungo il percorso dell’andata, io punto a compiere un ampio giro così scendo in direzione est lungo un solitario vallone con il tracciato 507.
Ad un iniziale tratto fra detriti segue un pendio via via su fondo più erboso.
Nella parte superiore sono presenti diversi segnavia bianco-rossi ad aiutare a seguire la via più semplice.
Le indicazioni però scompaiono nel momento in cui abbandono il fondo della conca, occupata da sfasciumi, per seguire l’evidente traccia che taglia il pendio posto sulla sinistra orografica. Giusto saltuari e sbiaditi segni azzurri confermano il percorso.
Intanto dalla parte inferiore del vallone si avvicinano nubi compatte.
Alla mia destra avrei il Monte Rocciavrè che ora è coperto così come la Punta Cristallina.
Lontani sento i campanacci di vacche al pascolo, saranno nel pianoro che vedo in fondo al vallone.
Nel momento in cui termina il costone alla mia sinistra e vedo la valletta adiacente, un paio di ometti ravvicinati indicano la via corretta (sinistra).
Seguendo la traccia di sinistra aggiro il citato costone inoltrandomi in bassa ma fitta vegetazione. Questo tratto dura poche decine di metri ma in alcuni punti non riesco nemmeno a vedere dove metto i piedi.
Procedo sicuro che sia la via esatta solo perché, in precedenza, avevo visto una sezione di traccia successiva.
Raggiungo infine l’altra valletta lungo la quale corre il sentiero 508 ben indicato con i segnavia bianco-rossi.
Prima di affrontare la prossima salita, opto per una pausa per godermi il paesaggio che mi circonda. Colgo così l’occasione per scattare qualche foto nei momenti in cui le nubi si diradano.
Sopraggiunge dall’alto una ragazza che mi chiede se io sappia dove sia il sentiero per la Punta Cristallina perché lei è arrivata fin su al passo (Colle di Malanotte) ma non ha visto la deviazione.
Le spiego che la traccia per il Colle Superiore di Malanotte e Punta Cristallina è proprio di fronte a noi, ben visibile, ma non riporta nessuna indicazione. Ormai salirà sulla montagna un’altra volta.
Colle di Malanotte e il Colle Superiore di Malanotte si trovano sugli impervi e opposti versanti di Punta Malanotte e sulla sommità di altrettante vallette. Per andare da uno all’altro bisogna percorrere il lungo giro che sto eseguendo io, non è possibile tagliare senza dover affrontare percorsi con difficoltà alpinistiche.
Riprendo a camminare risalendo questa bellissima valletta di origine glaciale.
Il sentiero è più agevole rispetto a quello affrontato in precedenza e non impiego moltissimo tempo ad arrivare al Colle di Malanotte (q. 2582 m.), stretto fra Punta Malanotte e Punta Pian Paris.
Mentre scatto qualche foto sento dei rumori alle mie spalle. Uno stambecco si sta avvicinando. Cammina ad una decina di metri da me. Si ferma ad osservarmi poi decide che quello è un buon posto per sedersi e farsi comodamente immortalare.
Sul versante opposto (occidentale) del passo si apre l’ampio vallone del Rio Malanotte, ennesimo splendido cambiamento di paesaggio di questa escursione.
Seguendo il sentiero 338 salgo un po’ di quota per poi procedere in piano e discesa fino al Colle del Sabbione (q. 2569 m.), affacciato verso la Val di Susa ma adesso in mezzo alle nubi.
Proseguo con il sentiero 337 in ripida discesa raggiungendo il pianoro in cui scorre il Rio Malanotte.
Improvvisamente mi trovo in mezzo ad un branco di stambecchi di tutte le età. Evito di spaventarli. Solo i più piccoli scappano.
Riprendo a scendere a fianco del Rio mentre il Rifugio Selleries appare all’orizzonte.
Traverso fra i pascoli fino a raggiungere l’incrocio con il sentiero 336A diretto al Monte Orsiera.
Mantenendomi sul sentiero 337 scendo abbastanza velocemente al Rifugio Selleries.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nell’Agosto 2020
- Durata*: 6h00′
- Tempi progressivi*: Rifugio Selleries – Lago Laus (55′) – Lago la Manica (1h15′) – Colle Superiore di Malanotte (1h55′) – Punta Cristalliera (2h35′) – Colle Superiore di Malanotte (3h10′) – Colle di Malanotte (4h35′) – Colle del Sabbione (5h00′) – Rifugio Selleries (6h00′)
- *I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco integrata, quando assente, da quanto da me impiegato.
- Dislivello: +1050 m. / -1050 m.
- Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
- Carta escursionistica: Fraternali Editore n. 5 – Val Germanasca-Val Chisone – scala 1:25000
- Accesso: Da Torino procedere in direzione Pinerolo poi Sestiere. Poco prima di Fenestrelle, in località Depot, svoltare a destra per Prà Catinat. Superato il rinnovato centro di soggiorno e raggiunta la conca di Prà Catinat, prima di una fontana in pietra, svoltare a destra su strada sterrata piuttosto dissestata da percorrere per circa 5 km fino al Rifugio Selleries.
Alternativa dalla Val di Susa: da Meana di Susa salire al Colle delle Finestre. Circa un paio di km dopo il Colle svoltare a sinistra fino a Prà Catinat dove si svolta a sinistra e si prosegue su sterrato come sopra descritto. - Trasporto pubblico: Autobus Sadem da Torino-Pinerolo per Villaretto-Fenestrelle (linea 275). (http://www.sadem.it/it/prodotti/orari.aspx)
Da Villaretto a piedi con lungo sentiero (Sentiero del Plaisentif – 1000 m. di dislivello)
COMMENTI E NOTE:
- Itinerario di notevole fascino e impegno, completo di tutto quello che un’escursione può offrire: cima panoramica, laghi, valli glaciali e, se si è abbastanza fortunati, animali.
- Il percorso si snoda in un ambiente piuttosto selvaggio e richiede un po’ di esperienza e senso dell’orientamento.
I segnavia bianco-rossi del CAI indicano solo parte del percorso mentre la salita più agevole dal Colle Superiore di Malanotte a Punta Cristalliera è indicata da ometti di pietra.
Non ci sono tratti esposti ma è richiesto una buona capacità a muoversi su terreno detritico.
La salita/discesa a Punta Cristalliera è comunque molto ripida e richiede passo sicuro. - Ovviamente è possibile effettuare il percorso senza salire su Punta Cristalliera così come dalla vetta ritornare al Rifugio percorrendo a ritroso quanto fatto all’andata (eventualmente evitando il sentiero 339A per il Lago Laus risparmiando 5′).
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