Monte Alto e le Sorgenti del Secchia dal Passo del Cerreto
Escursione ad anello nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano lungo uno dei tratti più impegnativi del sentiero 00 raggiungendo il Monte Alto e le Sorgenti del Secchia con partenza dal Passo del Cerreto.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
DESCRIZIONE:
Lasciamo l’auto nei parcheggi liberi posti nelle vicinanze del Passo del Cerreto (q. 1261 m.) e già vediamo buona parte della frastagliata cresta che andremo ad affrontare.
Dal Passo imbocchiamo il sentiero 00 verso il Passo dell’Ospedalaccio (ovest) inoltrandoci nella faggeta.
Il percorso procede con leggeri saliscendi entrando e uscendo dal bosco.
La giornata è splendida. Nemmeno una nuvola appare nel cielo.
Oltre all’anticima del Monte Alto, la vista spazia verso la Valle del Secchia con il Monte Ventasso e la Pietra di Bismantova in bella evidenza.
Una tranquilla discesa ci conduce al Passo dell’Ospedalaccio (q. 1280 m.), storico luogo di collegamento fra il reggiano e la Lunigiana e presso il quale è presente un cippo di epoca napoleonica.
Non consideriamo le deviazioni dei tracciati 100 (verso Sassalbo) e 677 (per Pratizzano e le Sorgenti del Secchia) e saliamo ancora lungo lo 00 con pendenza abbastanza modesta.
Dopo un primo tratto fra gli alberi, la traccia esce in campo aperto in direzione del Monte Alto.
La pendenza inizia ad aumentare e presto raggiungiamo il bivio con il sentiero 671 da cui torneremo al ritorno.
Alle nostre spalle si vede il Monte La Nuda (q. 1895 m.) con in evidenza l’ampia Valle dell’Inferno.
Più a sud si nota un piccola porzione di Alpi Apuane con il Grondilice, il Sagro e, soprattutto, l’imponente parete nord del Pizzo d’Uccello, oltre 700 metri di verticalità.
Il sentiero 00 adesso sale sulla linea di massima pendenza, molto ripido. Procediamo con tranquillità, prendendoci alcune pause di tanto in tanto.
Un cartello sbiadito attaccato ad un sasso riporta “n. 00 M.Alto Sent. EE solo per esperti tratti esposti e pericolosi”.
Con stretta serpentina continuiamo a risalire il pendio che sfiora i 40°.
Superato anche il bivio con il sentiero 102, a circa 1700 m. di quota raggiungiamo le prime rocce e la cresta.
Ora le Apuane si vedono praticamente tutte e a fianco c’è il mare.
Sull’altro lato della dorsale ci affacciamo su di uno degli angoli più belli dell’Appennino reggiano, l’anfiteatro in cui sgorga il Fiume Secchia, chiuso fra Monte Alto e Alpe di Succiso.
Fra le due montagne è posto il Passo di Pietratagliata. Ci passeremo più tardi.
Iniziamo a percorrere la cresta superando alcuni gradini rocciosi.
Il sentiero è stretto e presenta alcuni tratti esposti sul ripidissimo versante toscano. Roccette e zone erbose si alternano.
In qualche sezione usiamo le mani come ausilio (I grado).
Raggiungiamo la cima della Tecchia dei Corvi (q. 1856 m.), anticima del Monte Alto. Davanti a noi la vetta principale, alla nostra sinistra la Lunigiana e un tocco di Liguria con la penisola di Portovenere e le isole Palmaria e Tino.
Le sezioni più delicate iniziano adesso!
Scendiamo fra roccette poi percorriamo, rimanendo sul lato emiliano, l’affilato crinale che precipita verso sud appoggiando i nostri scarponi sulle inclinate lastre di arenaria confidando in una buona aderenza.
Giungiamo ad una selletta poi traversiamo fra le rocce in forte esposizione sul lato toscano.
Segue un tratto gradonato di pochi metri in cui è necessario arrampicare (II grado) o aiutarsi con la corda presente.
Ancora una discesa su ripide lastre inclinate poi un’erta salita su pendio erboso ci porta sulla sommità del Monte Alto (q. 1904 m.).
E’ l’ora della meritata pausa pranzo. La veduta che si può godere da quassù è a 360°.
Solo la mole dell’Alpe di Succiso (q. 2018 m.) copre parzialmente la vista verso la Pianura Padana.
Lo spartiacque appenninico continua verso nord-ovest con la cresta dei Groppi di Camporaghena e Punta Buffanaro.
Noi invece abbandoniamo il sentiero 00 per percorrere il tracciato 673 che scende al Passo Pietratagliata.
Il sentiero presenta alcuni tratti ripidi e sconnessi.
Procediamo con calma facendo attenzione a non inciampare.
A fianco del tracciato segnalato in bianco e rosso sono presenti alcuni torrioni rocciosi su cui sale e scende la ferrata del Monte Alto, sezione centrale di un percorso attrezzato che inizia passando per i Groppi di Camporàghena e termina con la salita sull’Alpe di Succiso.
Rimaniamo sul versante affacciato verso l’anfiteatro morenico dei Ghiaccioni in cui si trova l’omonimo bivacco realizzato recuperando un vecchio rudere.
Con un traverso su pendio molto ripido ed un successivo tratto da oltrepassare utilizzando anche le mani, superiamo uno sperone roccioso e in breve tempo giungiamo al Passo di Pietratagliata (q. 1779 m.).
La leggenda narra che sia stato l’esercito di Federico Barbarossa in fuga ad aprire il passo.
La sella è affollata di persone. Un gruppetto sta risalendo lentamente il tratto attrezzato in direzione della vetta dell’Alpe di Succiso.
Noi, invece, scendiamo lungo la mulattiera (tracciato 671) diretta alle Sorgenti del Secchia.
Non perdiamo l’occasione di bere dalla sorgente per poi portarsi alla sottostante bellissima piana.
Sparsi sono presenti diversi gruppetti di persone ed un paio di tende.
Proseguiamo lungo il sentiero 671 diretto al Passo del Cerreto.
Dopo alcune centinaia di metri nella faggeta in leggera salita, ci troviamo ad un bel punto panoramico dopo il quale si inizia a scendere e, superata una sorgente, ci ricolleghiamo al percorso dell’andata (segnavia 00).
Ripassiamo dal Passo dell’Ospedalaccio e, in una mezz’oretta, siamo nuovamente al Passo del Cerreto.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nel Giugno 2020
- Durata*: 4h45′
- Tempi progressivi*: Passo del Cerreto – Passo dell’Ospedalaccio (0h30′) – Monte Alto (2h30′) – Passo di Pietratagliata (3h00′) – Passo dell’Ospedalaccio (4h15′) – Passo del Cerreto (4h45′)
*I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco integrata, quando assente, da quanto da me impiegato. - Dislivello: +700 m./ -700 m.
- Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
- Carta escursionistica: Alto Appennino Reggiano – n. 3 – 1:25000
- Accesso: Al Passo del Cerreto si accede
-da Reggio Emilia passando da Castelnovo ne’ Monti in direzione Aulla
-da Aulla (Massa Carrara) passando da Fivizzano in direzione Reggio Emilia. - Trasporti pubblici: Da Reggio Emilia Autobus SETA fino al Passo del Cerreto via Castelnovo ne’ Monti (https://www.setaweb.it/); da Aulla fino al Passo del Cerreto (https://massa-carrara.cttnord.it/Linee_e_Orari/Linee_Extraurbane_Lunigiana_Estive_(_Dal_11_06_Al_14_09)/L/473). In entrambi i casi linea diretta a Cerreto Laghi.
COMMENTI E NOTE:
- Percorso di grande fascino e molto panoramico.
- Riservato esclusivamente ad escursionisti allenati ed esperti con passo sicuro e assenza di vertigini a causa di alcuni tratti molto esposti.
Le difficoltà tecniche sono distribuite in particolare lungo la cresta sud-est del Monte Alto che presenta passaggi in cui è necessario l’uso delle mani (I grado) ed un passaggio più complesso ed esposto (II grado) ma facilitato dalla presenza di una corda.
Anche la discesa fino al Passo di Pietratagliata contiene alcuni tratti in leggera esposizione con un piccolissimo salto da superare con semplice arrampicata (I grado) - E’ possibile percorrerlo anche in senso inverso anche se ritengo sia preferibile mantenere la direzione descritta.
- Gli escursionisti particolarmente allenati possono allungare l’itinerario salendo sull’Alpe di Succiso e scendendo passando dalla Sella di Monte Casarola oppure, magari suddividendo l’escursione in due giornate, scendendo al Bivacco Ghiaccioni per poi percorrere il Sentiero Barbarossa e, dal Rifugio Rio Pascolo, risalire alla Sella del Monte Casarola.
- Il percorso non si può ridurre.
- E’ possibile rifornirsi d’acqua al Passo del Cerreto oppure presso le sorgenti del Secchia e lungo il sentiero 671.
Altre escursioni pubblicate in zona:
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2 Replies to “Monte Alto e le Sorgenti del Secchia dal Passo del Cerreto”
appena lo ripercorrete vorrei essere avvertito se siete un gruppo trekking o guide trekking, sono della Provincia di Bologna e abbastanza allenato e vorrei conoscere l’appennino reggiano, sono gia’ salito sulla Nuda e sull’Alpe di Succiso da pietra Tagliata da solo, vorrei fare Anche monte Alto, i Groppi, Punta Buffanaro e monte acuto ma non da solo perché so’ che sono difficili e non conosco i sentieri, e la prima volta non voglio affidarmi solo al GPS, grazie fin da ora!
Ciao Italo, se volessi dare un’occhiata all’articolo sull’Autore scoprirai chi sono. Purtroppo solo un appassionato di escursionismo che di professione fa tutt’altro e che cerca di pubblicare articoli quasi tutte le settimane per far conoscere almeno una piccola parte dei tantissimi sentieri e delle possibili mete esistenti fra Appennino settentrionale e Alpi.
Dato che cerchi dei gruppi per andare su alcune cime impegnative, puoi valutare anche l’iscrizione a qualche associazione oppure tenere monitorato i programmi delle stesse nei relativi siti internet. Nel reggiano ce ne sono diverse (CAI e non solo).