Pian della Mussa-Rifugio Gastaldi-Lago della Rossa
Itinerario lungo i sentieri dell’alta Val d’Ala al cospetto della Bessanese tra luoghi storici come il Pian della Mussa e il Rifugio Gastaldi ed altri affascinanti come il Lago d’Arnas e il Lago della Rossa collegati in un lungo e bel percorso ad anello.
La traccia è stata disegnata manualmente e potrebbe presentare imperferzioni e/o inesattezze.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
DESCRIZIONE:
Partenza all’inizio del Pian della Mussa (q. 1745 m.), un lungo pianoro di oltre 2 km originatosi dal riempimento di un lago glaciale e frequentata meta turistica già dall‘800.
Qui nacque nel 1927 il famoso canto “La Montanara” e sempre in questa località, nei cui paraggi ha la sorgente il Fiume Stura di Lanzo, ha origine l’acquedotto che in passato riforniva buona parte della città di Torino tra cui i Torèt, le 813 fontanelle simbolo del capoluogo piemontese.
Lascio l’auto nel grande spazio che si trova quasi al termine del primo rettilineo della piana poi mi incammino lungo l’asfalto, di fronte la Uja Bessanese (q. 3601 m.).
Quando giungo nei pressi della cappelletta della Madonna del Carmine emerge l’imponente sagoma dell’Uja di Ciamarella (q. 3677 m.), la più alta montagna delle Valli di Lanzo.
Il termine “Uja” significa “ago” e spesso è associato alle cime più aguzze della zona.
Continuando supero le case del Grangie della Mussa dove è presente un ristorante e si dirama il sentiero per l’Alpe della Roussa.
Superato un grande parcheggio evito di arrivare al vicino Rifugio Città di Ciriè e svolto a sinistra su stradello in ghiaia (segnavia 222).
Oltrepassando il fiume non può mancare uno sguardo a monte, verso la Ciamarella che inizia a coprirsi con qualche piccola nuvola.
Il comodo tracciato termina presso gli antichi fabbricati dell’Alpe Rocca Venoni (q. 1845 m.) il cui edificio principale è stato realizzato sotto un enorme blocco di pietra..
Il sentiero inizia ad inerpicarsi per superare il dislivello con il Pian dei Morti, balconata sulla valle che deve il nome al ritrovamento di scheletri di soldati napoleonici uccisi da locali alpigiani per vendicare le malefatte di cui erano stati responsabili.
Solo alcune placche rocciose potrebbero risultare pericolose in caso di fondo scivoloso.
Salendo lungo il pendio prativo raggiungo un bivio posto presso l’Alpe Naressa sovrastata dalla Rocca Turo.
Svolto a sinistra per il più breve e diretto tracciato per il Rifugio Gastaldi (segnavia 222) che, dopo un primo traverso, sale con numerosi zigzag.
Sono sul percorso della Vertical Race, gara di corsa in montagna che in poco più di 3 km supera i quasi 1000 m. di dislivello presenti fra il Pian della Mussa e il Rifugio Gastaldi.
Passo ai piedi della Rocca Turo e supero un breve tratto attrezzato.
giungo ad un valloncello poi al Crot del Ciaussiné in cui è posto il Rifugio Gastaldi (q. 2659 m.).
La struttura originaria fu edificata nel 1880 ad opera del CAI di Torino ed era un punto d’appoggio importante per gli alpinisti di fine ‘800.
Purtroppo la Bessanese è ora coperta da un po’ di nubi.
Nell’area c’è anche la possibilità di seguire un sentiero glaciologico (Giro dei laghetti glaciali) ma il mio itinerario è lungo per cui proseguo per il sentiero 222 utilizzato anche dal Tour della Bessanese, anello di 3 tappe per escursionisti esperti che si sviluppa intorno all’omonima montagna.
Il sentiero procede comodo fra prateria e pietre.
Scendo nella conca nei cui pressi si trovano i laghetti di Arnas.
Con una deviazione vado a fare una visita agli affascinanti bacini sulle cui acque si specchia la Bessanese.
Ritorno sul sentiero principale che affianca e supera le acque dalle sfumature turchesi del Rio d’Arnas proveniente dal vicino ghiacciaio della Bessanese.
E’ un ambiente di grande bellezza in cui spazi verdi hanno in parte colonizzato quello che un tempo era la sede del ghiacciaio.
Terminato questo tratto piuttosto comodo inizio a salire in direzione della Rocca Affinau.
Al bivio (q. 2623 m.) con il sentiero che porta al Colle d’Arnas, sul confine con la Francia, proseguo lungo il tracciato 122 continuando l’ascesa.
A quota 2680 metri alcuni cartelli di legno appoggiati sul terreno indicano la traccia che conduce al Lago del Crotas.
Mi mantengo sul sentiero principale mentre sullo sfondo compare la Croce Rossa (q. 3586 m.) con l’omonimo ghiacciaio.
Procedo fra le pietraie raggiungendo quota 2749 metri in corrispondenza di un altro bivio per il Colle d’Arnas.
Attraverso una conca detritica dove sono presenti alcune piccole pozze d’acqua e neve residua ed in cui omini di pietra aiutano a seguire la via più comoda.
Supero un breve risalto in cui è posto anche un cavo per aiutare la progressione fra le ghiaie e arrivo al Collarin d’Arnas (q. 2847 m.).
Appena oltre il passo si trova il bel laghetto Collarin sovrastato dalla parete orientale di Punta Maria (q. 3313 m.).
Continuo in discesa mentre sotto la rocciosa parete della Punta d’Arnas (q. 3560 m.) appare il Lago della Rossa dal colore blu intenso.
Oltrepasso il bivio con il sentiero per il Passo delle Mongioire, la cappelletta detta “Pilone San Camillo” e l’omonimo bivacco.
Arrivo così alla diga che detiene il record della quota più alta in Europa per manufatti di questo tipo.
Tra l’altro è stata realizzata in soli 4 anni e si può dire sia un altro primato dato che l’area è coperta dalla neve per 8/10 mesi all’anno.
Ci sono altre persone, probabilmente sono giunti qui utilizzando almeno in parte la strada di proprietà dell’ENEL che proviene da Usseglio in Val di Viù percorrendo il Vallone di Arnas.
Attraverso la diga (q. 2691 m.) per vedere il lago da un’altra prospettiva e fermarmi per una pausa.
Ritorno poi sui miei passi fino al bivio per il Passo delle Mongioire dove inizio a seguire il sentiero 119.
Dopo un primissimo tratto piano il tracciato prosegue scendendo per uno stretto canalino detritico che richiede la dovuta attenzione.
Di fronte posso vedere la piana percorsa dal Rio Bessanetto e il Passo delle Mongioire parzialmente coperto dalle nuvole.
Raggiunto il pianoro procedo parallelamente al corso d’acqua guadagnando lentamente quota fino a pervenire al passo (q. 2764 m.).
Superato lo stretto intaglio mi affaccio su di un ampio canalone.
Le nuvole lo rendono ancora più selvaggio.
Il sentiero (ora 218) scende stretto sulla sinistra rimanendo sotto pareti rocciose. A fianco una distesa di detriti.
Uscito dal canale mi affaccio sulla più ampia Valle Saulera.
Continuando a perdere quota a fianco di un corso d’acqua, raggiungo un primo ripiano erboso e poi un secondo.
Di fronte avrei l’Uja di Mondrone la cui vista mi è però preclusa dalle nubi.
Intanto scorgo i primi alberi e al limite della valle, ora ampia, la sagoma della Rocca Tovo (q. 2298 m.) che mi accompagnerà per un po’ di tempo.
Presso l’Alpe Saulera (q. 2095 m.) il sentiero spiana momentaneamente e il paesaggio subisce l’influenza delle aree umide.
Mi innesto nel tracciato 219 che collega il Pian della Mussa con alcuni alpeggi della zona.
Il grande pianoro si trova ancora 400 metri più in basso e mi aspetta una ripida discesa nel bosco.
Superando anche un tratto un po’ esposto, giungo infine ad una spianata presso cui incrocio una traccia.
La seguo verso destra percorrendo la bella conca sovrastata dalla rocciosa parete della Rocca Tovo. Anche un’alta cascata si mostra in parte.
In breve tempo sbuco sul Pian della Mussa proprio vicino al luogo in cui avevo parcheggiato.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nell’Agosto 2019
- Durata*: 7h05′
- Tempi progressivi*: Pian della Mussa Parcheggio Ciavanette – Pian della Mussa bivio presso Rifugio Città di Ciriè (20′) – Bivio sentieri 222/223 (1h00′) – Rifugio Gastaldi (2h20′) – Lago della Rossa (4h20′) – Passo delle Mangioire (5h10′) – Alpe Saulera (6h20′) – Pian della Mussa Parcheggio Ciavanette (7h05′)
- *I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco oppure, quando assente, a quanto da me impiegato.
- Dislivello: +1000 m./ -1000 m.
- Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti per brevi tratti attrezzati e alcuni passaggi ripidi su detriti)
- Carta escursionistica: L’Escursionista Monti Editori-N. 17-Alte Valli di Lanzo 1:25000 oppure Fraternali editore-N. 8-Valli di Lanzo
- Accesso: Da Torino (uscita Borgaro della Tangenziale) seguire per Lanzo Torinese poi Ceres, Ala di Stura e Balme e percorrere tutta la strada fino al Pian della Mussa lasciando l’auto nell’ampio parcheggio a sinistra del primo rettilineo sul pianoro presso la Trattoria Alpina.
- Trasporti pubblici: Treno da Torino a Ceres (http://www.sfmtorino.it/le-linee-sfm/sfma-torino-aereoporto-ceres/) e Autobus fino a Pian della Mussa (https://cavourese.it/lines/48/pdf)
COMMENTI E NOTE:
- Bel percorso panoramico e di grande pregio naturalistico in ambiente in parte selvaggio e poco frequentato.
Bella la varietà dei laghi che si incontrano lungo l’itinerario.
Allontanandosi dal Pian della Mussa spariscono anche gran parte delle persone in quanto le salite sono piuttosto impegnative. - A parte il primo tratto asfaltato, il percorso si svolge completamente su sentieri mai troppo difficoltosi.
Alcuni cavi aiutano soprattutto in caso di fondo scivoloso. - Ho indicato la difficoltà EE in quanto il percorso si svolge anche in ambiente solitario, a volte detritico e comunque è consigliabile a persone che abbiano un po’ di dimestichezza con i sentieri alpini seppure le difficoltà tecniche siano piuttosto limitate (sarebbe un E+).
Attenzione in caso di scarsa visibilità perché potrebbe essere molto difficoltoso seguire la traccia. - Può essere consigliabile spezzare il percorso in due tappe pernottando al Rifugio Gastaldi diminuendo la difficoltà dell’itinerario.
- Si può accorciare l’itinerario di un paio di km parcheggiando in fondo al Pian della Mussa e, al ritorno, invece che svoltare a destra nella conca sotto Rocca Tovo, proseguire diritto fino al Grangie della Mussa e da lì ritornare all’auto.
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5 Replies to “Pian della Mussa-Rifugio Gastaldi-Lago della Rossa”
Ciao, sono Giuseppe del CAI Ule di GE Sestri P. La prossima estate vorrei fare questo bel tragitto con adeguato gruppo di persone come gita sociale. Siccome vorremmo passare la notte al bivacco S. Camillo vorrei sapere se è sempre aperto o eventualmente chiedere le chiavi a chi gestisce. Se attrezzato di materassi e coperte ecc. E quale sarebbe il periodo migliore per fare questa escursione. Grazie
Ciao Giuseppe!
Il bivacco è sempre aperto. Il problema potrebbe essere quello di trovarlo già occupato, almeno in parte, e vi dovrete organizzare di conseguenza.
Se tu volessi qualche ulteriore informazione guarda i due link qui sotto
Bivacco San Camillo 1
Bivacco San Camillo 2
altrimenti puoi anche contattare direttamente il Cai di Lanzo Torinese.
Il periodo migliore, normalmente, va da luglio a metà settembre per avere meno probabilità di incontrare neve.
Si potrebbero sempre chiedere informazioni, i giorni precedenti all’escursione, al Rifugio Gastaldi.
Simone
Talmente bello da ripeterlo ogni anno
Bellissimo percorso , complimenti anche per la descrizione !
Grazie!
Vero, proprio un bel percorso!
ciao,
Simone