Pasubio: Cima Palon, Dente Italiano e Dente Austriaco da Malga Cheserte

Pasubio: Cima Palon, Dente Italiano e Dente Austriaco da Malga Cheserte

Itinerario ad anello sui sentieri del Pasubio fra storia e natura. Cima Palon, il Dente Italiano e il Dente Austriaco partendo da Malga Cheserte (Giazzera) attraversando affascinanti e variegati ambienti.

Pasubio Dente Austriaco
Sul Dente Austriaco guardando verso il Roite

La traccia è stata rilevata direttamente ma potrebbe presentare imperfezioni e/o inesattezze.

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


DESCRIZIONE:

Superata Giazzera e il limite invernale di accesso alla strada per il Rifugio Lancia, parcheggio poco oltre l’inizio dello sterrato, in corrispondenza dell’inizio dei sentieri 119 e 132B (q. 1377 m.).
Erano presenti un altro paio di piccoli parcheggi più avanti ma il mio obiettivo è quello di fare ritorno tramite il sentiero 132B quindi questa posizione è perfetta per evitare di risalire la strada quando le energie saranno ridotte al lumicino.

Mi avvio in leggera salita lungo lo stradello.
Poco dopo aver superato il bivio per Malga Cheserte devio  a destra per il sentiero 122 che prima in modo leggero poi più deciso sale fino al limitare del bosco.

Entro così nella bella valletta fiorita in cui è posta Malga Zocchi.

Malga Zocchi
Malga Zocchi

Con il Gruppo del Brenta alle spalle, percorro il lungo prato fino a Bocchetta dei Foxi (q. 1720 m.). Sono presenti numerosi camosci. Si allontanano un po’ da me ma senza scappare.  

Dal passo si apre il panorama verso la profonda Valle dei Foxi e il Gruppo del Carega. Il versante sud del rilievo su cui mi trovo è piuttosto impervio.

Seguo il sentiero 102 che sale nel bosco guadagnando un centinaio di metri di quota fino alla dorsale sud del Monte Testo.
Il tracciato prosegue traversando lungo il ripido fianco sud della montagna con bella vista a meridione. Qualche tratto è franato.

Monte Testo versante sud sentiero 102
Il versante sud del monte Testo

Presso Bocchetta delle Corde (q. 1894 m.) vedo le prime trincee della giornata. Sono ormai entrato in una zona tristemente protagonista durante la Prima Guerra Mondiale.
Si apre la vista anche sull’Alpe Pozze e il Col Santino. Poi sul Col Santo.

Alpe Pzze Col Santo Col Santino
Alpe Pozze, Col Santo e Col Santino

Seguo in direzione del Rifugio Papa il sentiero 102B e poco dopo il sentiero 105 qui coincidente con il sentiero europeo E5 e il Sentiero del Pace.

Con alcuni tornanti supero la dorsale e mi affaccio nuovamente sulla Valle dei Foxi.

La mia meta è Cima Palon ma al bivio con il sentiero 134 preferisco mantenermi lungo il più panoramico tracciato 105 che sale dolcemente lungo il versante sud-occidentale del Roite.

Pasubio, Roite dal sentiero 105
Il Roite visto dal sentiero 105

Uno sguardo al Palon ancora lontano. Sono ancora presenti diverse chiazze di neve. A destra l’ampia Alpe Cosmagnon.

Alla Sella del Roite (q. 2081 m.) cambio ancora una volta versante. Traversando sotto al Piccolo Roite il terreno inizia a farsi più aspro.

Pasubio, Sentiero 105 Piccolo Roite
Sotto il Piccolo Roite

Giunto all’incrocio fra i sentieri 105 e 105B (che erroneamente viene indicata sul posto come Selletta del Piccolo Roite posta invece poco più in alto) seguo ancora il primo e salgo fra ghiaie e qualche blocco di roccia sul Dente Austriaco (q. 2203 m.), occupato fra 1916 e 1918 dai soldati austro-ungarici.
Mi trovo nella cosidetta “Zona Sacra” e numerose sono le testimonianze della Grande Guerra fra trincee, gallerie e i monumenti eretti successivamente.
Molto interessanti anche i pannelli illustrativi posti in collaborazione l’un l’altro da Ecomuseo della Grande Guerra del Veneto-Prealpi Vicentine e Progetto Grande Guerra della provincia di Trento.

Pasubio Dente Austriaco monumento
Monumento sul Dente Austriaco

Intanto le nuvole stanno sempre più coprendo il cielo.

Mi aggiro fra le rocce poi scendo alla Selletta dei Due Denti (q. 2133 m.) per risalire subito dopo al Dente Italiano (q. 2220 m.). Ultimo baluardo ad opporsi alla travolgente avanzata austriaca che iniziò il 15 maggio 1916. Fu occupato precipitosamente dalla fanteria italiana la notte del 19 maggio.

Numerose furono le gallerie scavate fra i Denti Austriaco e Italiano, praticamente delle cittadelle sotterranee.
Qui si svolse quella che fu definita “Guerra di mine” e che ebbe inizio nel settembre 1917 per terminare il 13 marzo 1918 con la più grande esplosione di tutto il fronte italiano e che distrusse la cima del Dente Italiano per mezzo di 50000 kg di esplosivo.

Pasubio Dente Italiano
Il Dente Italiano
Pasubio Dente Italiano galleria
Galleria all’interno del Dente Italiano

Scendo alla Selletta Damaggio (q. 2220 m.) per poi risalire per sentiero fino a Cima Palon (q. 2232 m.), massima elevazione del Pasubio.
Ci sarebbe stata anche la possibilità di effettuare la breve ascesa per la “galleria Papa” così come sotto il Dente Italiano esiste un percorso ad anello che è possibile visitare. Necessaria la torcia.

C’è vento quassù. Le nuvole salgono dagli scoscesi pendii vicentini, in particolare dall’area su cui si sviluppa la famosa Strada delle 52 Gallerie. Ben si nota la Strada degli Scarubbi che sale da Bocca di Campiglia al Rifugio Papa.

Pasubio Corno del Pasubio da Cima Palon
Sulla sommità di Cima Palon con il Corno del Pasubio sullo sfondo

Mi riposo un po’ sulla vetta poi vado a scuriosare i dintorni e infine scendo a recuperare il sentiero 142 che pian piano si allarga per giungere al bivio con il sentiero 142A in prossimità del Camminamento Ghersi, collegamento difensivo italiano.

Mantenendomi in discesa lungo il tracciato 142, attraverso alcune piccole conche fiorite, parzialmente occupate dalla neve e arrivo alla Chiesetta di Santa Maria del Pasubio.

Chiesetta di santa Maria del Pasubio, Arco Romano
Uno sguardo dalla chiesetta di Santa Maria verso l’Arco Romani e la Strada degli Scarubbi

Inizia adesso un lungo tratto di saliscendi che non mi darà tregua per diversi km.

Tramite il sentiero 120 supero Selletta Comando (q. 2070 m.) punto di separazione fra il costone orientale del Palon dal Corno del Pasubio e considerato il punto più debole della linea di difesa italiana nel Pasubio durante la guerra.

Pasubio Selletta Comando
Selletta Comando

Oltrepassata la deviazione con il sentiero 385 giungo presso le Sette croci del Pasubio, poste in memoria di alcuni pastori che si ammazzarono per storie di pascolo, e subito dopo alla Selletta del Groviglio (q. 2077 m.).

Pasubio Sette Croci
Le Sette Croci

Le indicazioni dicono di girare a sinistra mentre sulla mia carta escursionistica il sentiero scende nella valletta davanti a me.
Dato che di fronte vedo bene la traccia opto per seguire quanto presente in cartina.

Pasubio Selletta del Groviglio
Selletta del Groviglio

Non ne ho la controprova ma credo si tratti del vecchio percorso del sentiero 120 visto che molti segnavia sono stati appositamente cancellati (ma non tutti).

Il luogo è certamente affascinante. Attraverso anche alcuni piccoli nevai. Sono il primo a lasciarci le impronte sopra.
La neve ha la giusta consistenza, non affondo molto ma nemmeno avrei bisogno dei ramponi.
Sono presenti anche diversi spazi erbosi.

All’incrocio con il sentiero 121 lo seguo a sinistra in salita mentre in basso Malga Buse Bisorte è avvolta da prati verdi e latifoglie e sovrastata da Monte Buso.

Malga Buse Bisorte Monte Buso
Uno sguardo verso Malga Buse Bisorte e Monte Buso

Dopo aver guadagnato la sommità della piccola dorsale incrocio ancora il sentiero 120.
Un vecchio segnavia dipinto farebbe seguire la traccia da cui sono venuto, il più recente cartello invece indica la sommità della conca che alcuni escursionisti stanno raggiungendo.
Io sono contento del tratto che ho percorso perché si è rivelato un ambiente carino e solitario.

Continuo in direzione del Rifugio Lancia.
Ancora diversi saliscendi passando da una conca ad un’altra e un susseguirsi di paesaggi differenti.

Sella Est Campiluzzi
Salendo a Sella Est dei Campiluzzi

Alla Sella Est dei Campiluzzi (q. 2002 m.) la vista si apre sull’Alpe Pozze e il Col Santino.

Scendo alla Sella delle Pozze (q. 1903 m.) punto d’incontro con lo stradello che collega il Rifugio Lancia alla Val Zuccaria e che è parte del Sentiero del Pace e sentiero europeo E5.

Sella delle Pozze e Col Santino
Scendendo verso Sella delle Pozze con il Col Santino sullo sfondo

Seguo lo stradello verso sinistra attraverso l’Alpe Pozze.
Con pendenze molto lievi, evitando qualunque deviazione, arrivo al Rifugio Lancia (q. 1802 m.).
Appena prima del Rifugio è presente una fontana la cui potabilità non è controllata.

Una sosta ristoratrice sul terrazzino è necessaria. Sono tante ore che sono in cammino e la stanchezza si fa sentire.

Adesso c’è anche un bellissimo sole.

Rifugio Lancia
Il Rifugio Lancia

Potrei proseguire lungo la strada tutta in discesa che mi condurrebbe direttamente all’auto ma preferisco attenermi all’idea iniziale.
Salgo quindi a fianco della piccola chiesetta alpina dedicata a S. Giovanni Gualberto patrono dei forestali (segnavia 132), e supero il costone soprastante il rifugio trovandomi di fronte al bucolico paesaggio dell’Alpe Alba, punteggiata da piccole baite.

Alpe Alba
Alpe Alba

Svolto poi sull’ampio tracciato 132B che inizialmente supera altre baite con pendenza modesta.

In località Torno inizia un sentierino a tratti molto ripido.
Un’ultima sezione nel bosco ed eccomi al parcheggio, stanco ma pienamente soddisfatto.

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nel giugno 2020
  • Durata* (pause lunghe e giri fra trincee e gallerie esclusi): 6h35′
  • Tempi progressivi*: Parcheggio Cheserle – Bocchetta dei Foxi (50′) – Bocchetta delle Corde (1h25′) – bivio sentieri 105/105B (2h25′) – Selletta dei Due Denti (2h40′) – Cima Palon (2h55′) – Selletta Comando (3h20′) – Selletta del Groviglio (3h40′) – Sella Est dei Campiluzzi (4h45′) – Rifugio Lancia (5h25′) – Alpe Alba (5h50′) – Parcheggio Cheserle (6h35′)
  • Dislivello: +1100 m. / -1100 m.
  • Difficoltà: E (Escursionistica)
  • Carta escursionistica: Tabacco n. 56 – Piccole Dolomiti-Pasubio – scala 1:25000; Sezioni Vicentine del CAI – sentieri Pasubio Carega – 1:25000
  • Accesso: Da Rovereto centro (uscita sud o nord dell’autostrada del Brennero) procedere in direzione di Trambileno poi seguire per Monte Pasubio e Rifugio Lancia fino ad oltrepassare di poche centinaia di metri l’inizio dello sterrato.
  • Trasporto pubblico: Autobus fino a Valmorbia sulla linea Rovereto-Pian delle Fugazze (https://www.trentinotrasporti.it/viaggia-con-noi/extraurbano/regione-3)
  • *I tempi inseriti corrispondono a quanto da me impiegato e sono puramente indicativi.

COMMENTI E NOTE:

  • Escursione molto interessante e varia sia storicamente, per l’attraversamento di aree su cui si svolsero aspri combattimenti durante la Prima Guerra Mondiale, che sotto l’aspetto naturalistico con una grande quantità di differenti ambienti che non rendono mai monotono il percorso.
  • E’ necessario un buon allenamento in quanto il tragitto di andata si sviluppa quasi continuamente in salita, seppur tendenzialmente non ripida, e il ritorno è un continuo saliscendi che non consente di risparmiare energie ad esclusione del tratto di avvicinamento al Rifugio Lancia.
  • Alcuni tratti franati presso il Monte Testo e il Piccolo Roite richiedono un passo sicuro.
  • E’ possibile allungare il percorso di un’oretta abbondante raggiungendo anche il Rifugio Papa mentre le alternative per ridurre l’itinerario sono plurime.
    Cito soltanto la possibilità di evitare tutte le cime raggiungendo Selletta del Groviglio direttamente dalla Selletta del Piccolo Roite oppure dal Rifugio Lancia percorrere lo stradello e tornare subito al parcheggio senza salire all’Alpe Alba.
    L’itinerario eseguito al contrario ha più senso se dal parcheggio si procedesse direttamente verso il Rifugio Lancia evitando il muro in salita per l’Alpe Alba. In questo modo il ritorno sarebbe sicuramente più leggero.

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