Alpesigola e il borgo abbandonato di Sant’Antonio
Escursione sui sentieri per l’Alpesigola, nell’Appennino modenese, partendo dai Casoni con passaggio dal borgo abbandonato di Sant’Antonio.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
DESCRIZIONE:
Parcheggiata l’auto ai Casoni di Riccovolto (q. 1063 m.), scendo a respirare l’aria frizzante di montagna. Dopo due mesi passati a casa a causa delle restrizioni per il coronavirus, non mi sembra vero.
Due cuculi si rispondono a distanza, è l’unico suono che sento.
Il cielo è terso, una leggera brezza rende la temperatura gradevole.
Aggirando una sbarra mi avvio in salita lungo la strada sterrata (segnavia 575) in direzione dell’Alpesigola.
La ripida strada entra ed esce dal bosco, prevalentemente di faggi e qualche abete, regalando scorci panoramici sulla valle del Dragone e sul Monte Cusna.
Dopo meno di 30’ arrivo al borgo abbandonato di Sant’Antonio.
Le poche case sono parzialmente crollate. Solo la piccola chiesetta settecentesca è in buono stato, recentemente ristrutturata.
Il borgo un tempo era abitato da pastori e contadini. Ora rivive solo a metà giugno in occasione della Festa di Sant’Antonio.
Una fontana permette di rifornirsi d’acqua.
Continuo lungo lo stradello. I segni CAI sbiaditi testimoniano come la zona non sia particolarmente frequentata.
Un primo tratto piuttosto piano è seguito da un altro più ripido.
Circa 15′ dopo aver lasciato Sant’Antonio, appena superata una spianata, arrivo ad un incrocio.
Il tracciato CAI procede diritto in salita (freccia gialla su albero) mentre io seguo la mulattiera di destra parallela ad un fitto filare di faggi.
Mi inoltro nel bosco fra saliscendi e qualche guado.
Saltuari e impalliditi bolli un tempo blu e rossi indicano la via. Ogni tanto è presente anche una freccia di legno.
Un ometto di pietra segna una svolta del percorso che risale un impluvio.
Raggiunta una dorsale seguo il tracciato principale che perde quota.
Si riapre la vista sul Cusna.
Una discesa sassosa fa da preludio ad altri saliscendi nel bosco a cui segue una piacevole sezione fra le praterie punteggiate di fiori.
In corrispondenza di uno sdoppiamento dorsale/impluvio la traccia si suddivide. Una segue la dorsale verso ovest, un’altra, fra cresta e impluvio, scende verso i Tegelli. A sinistra invece parte un meno visibile sentierino in ripida salita che permette di evitare circa 100 m. di dislivello.
Seguo quest’ultimo e in circa 200 m. raggiungo il crinalino percorso dal sentiero 577.
Splendida la visuale. Lo spartiacque appenninico dal Monte Giovo all’Alpe di San Pellegrino con l’ofiolitico affioramento del Sasso Tignoso in primo piano. Poi il Cusna, il Monte Cisa e il Prampa. Più lontano la Pietra di Bismantova.
E’ ora di iniziare la risalita verso la vetta dell’Alpesigola.
Il sentiero 577 guadagna velocemente quota fra faggi e zone aride.
Il panorama si apre e si chiude ed ogni volta emerge all’orizzonte una nuova cima.
Dietro la sella occupata dal Passo delle Radici spuntano gli apuani monti Pisanino e Cavallo.
Sui monti Giovo, Prado e Cusna è ancora presente un po’ di neve. Tanta se n’è sciolta in questa calda settimana di maggio.
Procedo sempre lungo la ripida dorsale senza considerare le altre diramazioni.
Pian piano scorgo anche altre vette apuane: il Pizzo d’Uccello e il Grondilice poi le Panie e la Tambura.
Il crinale appenninico è visibile fino all’Abetone.
Anche una cima minore come l’Alpesigola sa regalare emozioni.
Eccomi sulla vetta (q. 1640 m.) parzialmente occupata dagli alberi che impediscono la vista verso est.
E’ tempo di una meritata pausa ristoratrice utile anche a contemplare la bellezza della montagna e dello stare all’aria aperta.
Per il ritorno seguo il sentiero 575 che si inoltra immediatamente nella faggeta. Inizialmente in dolce discesa poi alternando tratti più ripidi e sconnessi.
Solo attraversando alcune radure è possibile vedere il cielo azzurro.
Poco sopra quota 1300 m., una traccia a destra fra gli alberi porta ad un punto panoramico.
Ritorno al punto in cui all’andata avevo abbandonato il sentiero CAI e, percorrendo il tracciato iniziale sotto un caldo sole, a Sant’Antonio e ai Casoni.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nel Maggio 2020
- Durata*: 3h30′ (escluso sosta pranzo)
- Tempi progressivi*: Casoni – Sant’Antonio (25′) – innesto su sentiero 577 (1h45′) – Alpesigola (2h25′) – Sant’Antonio (3h10′) – Casoni (3h30′)
- Dislivello: +650 m./ -650 m.
- Difficoltà: E (Escursionistica)
- Carta escursionistica: CAI Modena – Alto Appennino Modenese 1:25000
- Accesso: Da Modena – Sassuolo raggiungere Montefiorino poi direzione Passo delle Radici fino a Riccovolto. Appena prima del paese svoltare a sinistra in direzione Casoni e parcheggiare al termine della strada pubblica.
- Trasporti pubblici: Autobus SETA fino a Riccovolto (https://www.setaweb.it/)
- *I tempi inseriti corrispondono a quanto da me impiegato e sono puramente indicativi.
COMMENTI E NOTE:
- Itinerario nel poco noto versante settentrionale dell’Alpesigola con alternanza di sezioni boscose ad altre molto panoramiche.
Possono esserci difficoltà di orientamento nel tragitto fra Sant’Antonio e l’innesto sul sentiero 577. La carta escursionistica indicata riporta solo parzialmente questa mulattiera.
Molto ripida la salita lungo la dorsale percorsa dal sentiero 577 ma è assolutamente consigliabile mantenere il senso di percorrenza descritto per poter prendersi le pause necessarie in salita con la possibilità di ammirare il panorama assente invece lungo il tratto superiore del sentiero 575. - Non è possibile tagliare ulteriormente il percorso mentre volendo aumentare un poco lunghezza e dislivello si potrebbe evitare di salire per il breve sentierino di innesto al sentiero 577 scendendo invece ai Tegelli e raggiungendo poi il tracciato CAI affrontando una ulteriore ripida ascesa (oltre 100 m. di dislivello in più).
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